Nasce “La casa di Rosa”, sulla spinta di un Centro Studi Culturali che si avvale della collaborazione di artisti e personalità della cultura, che si uniscono in un ampio progetto che vuole mantenere e rivalutare i tesori inestimabili del Meridione inteso come centro del Mediterraneo”.
Ad annunciarlo è il Centro Studi Cultura Siciliana e Mediterranea, che il prossimo 21 marzo aprirà, in via Martinez, quella che è la casa in cui Rosa Balistreri ha abitato da bambina.
“La Sicilia diviene – si legge in una nota – il cuore operativo con una bellissima idea, quella di aprire un piccolo laboratorio culturale a Licata e se questo luogo è nientemeno la casa dove Rosa Balistreri ha vissuto la sua infanzia, certo la notizia è veramente una sorpresa ed un simbolo importante per tutta la cultura tradizionale. La casetta della Rosa giovane fanciulla, sita tra le viuzze del centro storico licatese a ridosso del porto, precisamente in Via Martinez 42, dove scalza e povera cominciò a far sentire la sua voce pura, istintiva, mitica, mentre giocava tra i vicoli o mentre le sue lacrime bagnavano il pavimento di quella stanza umile”.
“Abbiamo raccolto – aggiungono gli organizzatori – le sue più belle immagini adornando le pareti con delle gigantografie del suo volto che è quello della Madre Terra e nel contempo, della teatralizzazione del dramma. L’abbiamo riportata a casa Rosa, tra quelle mura che riascoltano adesso la sua voce e guardano i video della sua carriera e della sua storia tragica ed affascinante, tra le sue foto ed i quadri originali di Manfredi che l’ha ritratta nelle sue maschere.
L’abbiamo riempita quella sua casa delle sue cose, dei suoi ricordi, della sua essenza ma soprattutto, adesso vogliamo che da lì riparta il messaggio che lei ci ha donato, perché è questo lo scopo principale della Casa di Rosa”.
“I messaggi di Rosa Balistreri, quelli per cui ha lottato tanto scontrandosi contro i Titani, sono adesso le fondamenta – si legge ancora nel documento – di quella casa, di quelle quattro mura che l’hanno abbracciata nei suoi sogni di bambina e l’hanno protetta nelle notti di tempesta quando era impaurita da tuoni e fulmini e dal mare burrascoso. La Casa di Rosa è un simbolo, un punto di (ri)partenza verso un nuovo modo di fare cultura e arte, lontano dai folklorismi retorici e dai soliti e oramai banali e sorpassati metodi di comunicazione da secolo scorso, cercando di rendere contemporaneo il racconto della tradizione con forme innovative rivolte ai più giovani. Sono già attivi un gruppo ed una pagina social ed è in fase di attivazione un sito web dedicato. A partire dal mese di Aprile 2024 si attiverà un servizio di visite alla casa, aperto soprattutto ai giovani ed alle scuole, inizialmente su prenotazione e successivamente, si spera anche con il supporto e l’aiuto delle Istituzioni, tenendo aperta La Casa di Rosa tutti i giorni”.
“Il Centro Studi Cultura Siciliana e Mediterranea, che ha nella Casa di Rosa la sua Sede Sociale, con il suo Presidente il Dott. Nicolò La Perna, si avvale della collaborazione – conclude il Centro – di artisti e di personalità della cultura che si stanno prodigando per creare una realtà che vuole principalmente dimostrare l’orgoglio di appartenenza ad una delle culture più antiche e più belle del mondo. Nel Consiglio Direttivo la Direzione Artistica è curata dal Musicantore strettese Fulvio Cama e dal Musicista e Cantore favarese Antonio Zarcone, mentre il Cuntastorie licatese Mel Vizzi, già creatore della “Putia du Cuntastorie” di Licata, riveste il ruolo di fondamentale punto di riferimento locale e Responsabile della Casa di Rosa. Il Comitato Scientifico è Diretto dal Notaio Salvatore Abbruscato ed è composto da: Felice Liotti, Nino Bellia, Lorenzo Alario, Raffaele Messina, Andrea Burgio. Il 21.03.2024 alle ore 10,30 La Casa di Rosa si aprirà a tutti con il taglio del nastro in presenza delle Autorità e di tutti quelli che vorranno partecipare, siete graditi ospiti”.
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