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Un giovane licatese abbraccia la vita religiosa, ora è Fra Giuseppe Oliveri
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Scritto da
Redazione
Un giovane licatese, Giuseppe Oliveri, ha abbracciato la vita religiosa, diventando frate dell’ordine dei Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata.
La cerimonia con la quale Fra Giuseppe, insieme ad altri due giovani Giuseppe Lo Faro e Francesco Musacchio, ha abbracciato la vita religiosa, si è tenuta il 20 gennaio nella chiesa parrocchiale di Cannitello, in provincia di Reggio Calabria.
“La nostra Fraternità – spiega l’ordine sul proprio sito – è un istituto di vita consacrata di Diritto diocesano, nata nel 2000 per ispirazione di monsignor Santo Donato, sacerdote dell’Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova. Viviamo la nostra vita di fraternità, preghiera e apostolato nella Cittadella dell’Immacolata, che sorge a Ceramida di Bagnara Calabra (Reggio Calabria)”.
“Ci ispiriamo – aggiunge la Fraternità – alla spiritualità eucaristico-mariana di san Massimiliano Maria Kolbe, francescano polacco, martire di Auschwitz. I nostri carismi sono Intercessione, Accoglienza e Missionarietà. Ai tradizionali voti di castità, povertà e obbedienza aggiungiamo il quarto voto del Totus tuus: il totale affidamento all’Immacolata secondo la spiritualità di san Massimiliano M. Kolbe”.
L’ordinazione dei tre frati è avvenuta nel giorno in cui si celebra la Madonna del Miracolo, data centrale per la comunità in questione, perché San Massimiliano Kolbe celebrò la prima messa nella chiesa di Sant’Andrea delle Fratte, a Roma.
Da Licata, per partecipare alla celebrazione, è arrivato don Pino Agozzino, parroco delle chiese Sacro Cuore e Sabuci.
A proposito di frate Giuseppe Oliveri, e degli altri tre giovani che hanno preso i voti, i Piccoli Fratelli e Sorelle dell’Immacolata scrivono: “È stato il meraviglioso intreccio di tre “sì”. Lo ha spiegato bene padre Santo Donato nella monizione iniziale: «Questa chiesa oggi diviene una piccola Nazareth. Perché tre giovani diranno il loro “sì” a Dio. Un “sì” che è prolungamento di quel primo “sì” pronunciato a Nazareth da Maria. E che riecheggia anche il “sì” di Alfonso Ratisbonne davanti alla Tuttasanta. È un segno bello che la Chiesa è viva, perché partorisce nuovi figli!”.
(Foto pfsi.it)
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