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La scopertura della lapide a Vincenzo Di Salvo

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“Ucciso dalla mafia per avere difeso i lavoratori”, convegno e corteo per ricordare Vincenzo Di Salvo

Si intitola “Vincenzo Di Salvo, la lotta per la libertà”, l’iniziativa organizzata per sabato 17 marzo per ricordare “Vincenzo Di Salvo, il sindacalista ucciso – scrivono gli organizzatori – il 17 marzo 1958 per essersi opposto alla prepotenza mafiosa, in difesa dei diritti dei lavoratori e della loro dignità”.

La manifestazione è stata organizzata da: A testa alta, Fillea Cgil Sicilia, Fillea Cgil Agrigento, Libera di Agrigento e Centro Studi Pio La Torre.

“Alle 9,30 del 17 marzo – scrivono i promotori – nell’Aula Capitolare dell’ex Convento del Carmine si svolgerà un incontro – dibattito fra alunni, docenti, rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni e della società civile. Interverranno Vito Lo Monaco, presidente del Centro Studi Pio La Torre, Francesco Tarantino, segretario regionale Fillea Cgil Sicilia, Massimo Raso, segretario provinciale Cgil Agrigento e Vito Baglio, segretario provinciale Fillea Cgil Agrigento. Introdurrà e modererà il dibattito Irene Santamaria, vice – presidente dell’associazione A testa alta”. “Prevista la presenza – si legge ancora nel documento – di alcuni familiari del sindacalista licatese, arrivati dalla Germania appositamente per l’evento, e – salvo impegni dell’ultimo momento – quella del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio. L’incontro, nel corso del quale sarà premiato il vincitore della borsa di studio del valore di 1.000 euro messa a disposizione dalla Fillea Cgil – la sigla sindacale che raccoglie i lavoratori edili e affini e a cui lo stesso Di Salvo era iscritto con la carica di segretario responsabile della locale sezione – si protrarrà sino alle ore 12,  allorché dal corso Roma si muoverà un corteo cittadino per giungere sino alla via Marconi, nel luogo dell’uccisione del sindacalista licatese, dove è previsto l’intervento di padre Giovanni Scordino, rettore delle chiese di Santa Maria La Vetere, San Paolo e Santa Maria del Cotturo”.

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