I carabinieri della compagnia di Licata, coordinati dal capitano Massimo Currao, all’alba di oggi hanno eseguito sette ordinanze cautelari firmate dal Gip del Tribunale di Agrigento nei confronti di altrettanti licatesi accusati di associazione a delinquere e truffa continuata. Uno degli indagati è stato posto agli arresti domiciliari, mentre nei confronti degli altri sette sono state eseguite queste misure: tre obblighi di dimora a Licata ed altrettanti obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria.
I dettagli dell’operazione, chiamata “Pacchi.it”, saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa in programma per le 11.30 di oggi al comando provinciale dell’Arma di Agrigento.
Secondo l’accusa gli otto indagati, cinque uomini e tre donne, si sarebbero “associati tra loro dando vita ad un’organizzazione criminale stabilmente preordinata – scrive il gip – all’attuazione di un programma “aperto”, avente ad oggetto la commissione di delitti di truffa tramite inserzioni di fraudolenti annunci di vendita su siti s e-commerce come subito.it e e-bay.it”.
Ovviamente i portali erano completamente all’oscuro delle truffe di cui sono accusati gli otto licatesi.