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Tassa sui rifiuti, Biondi: “Sorprende il silenzio di amministrazione consiglio comunale”

“La strategia del silenzio adottata da tutti gli attuali inquilini del Palazzo di Città, pur se non condivisa, potrebbe anche essere accettata se a parlare fossero i fatti. Purtroppo, ad oggi, scarse o nulle sono le notizie che ci pervengono sull’attività politico-amministrativa posta in essere sia da parte dell’esecutivo sia da parte dell’organo consiliare a beneficio della città”.

Sidis corso Umberto

A scriverlo in una nota è l’ex sindaco Angelo Biondi.

“Le tante sollecitazioni lanciate da questo profilo e puntualmente riportate da buona parte della stampa locale, pare non abbiano sortito – aggiunge Biondi nel comunicato stampa – effetti benefici. Sulla “questione Tari”, ad esempio, ci saremmo aspettati un certo fermento, qualche comprensibile presa di posizione. Niente, mutismo assoluto. Né l’esecutivo, né i consiglieri comunali (di maggioranza o di opposizione) hanno ritenuto di intervenire per far sapere ai propri concittadini ed elettori che si stanno adoperando per rendere più equa e meno esosa la tassa sulla spazzatura. Una questione, a nostro avviso, di grande rilevanza se si considera il fatto che il tributo richiesto a famiglie ed imprese (per un servizio non certo esaltante) è praticamente quadruplicato nell’ultimo decennio. Una lievitazione tale che ha di fatto determinato il mancato pagamento di detto tributo da parte del 70% dei contribuenti (censiti) e causato un enorme criticità sulle magre casse comunali”.

“In una nota di qualche giorno fa, si invitavano i nostri amministratori (tutti) a utilizzare questo scorcio di mandato – scrive ancora Biondi – per porre in essere iniziative ed azioni atte ad affrontare detto problema. Una su tutte, la necessaria modifica del regolamento comunale per l’applicazione della Tari. Un regolamento raffazzonato in fretta e furia, e sottoposto al voto del consiglio comunale dell’epoca (2014) nella notte dell’ultimo giorno utile previsto dalla legge sui rifiuti. Un regolamento pieno di lacune e macroscopiche incongruenze su numero e tipologia delle utenze non domestiche censite e di cui organo proponente e consiglieri votanti erano più che consapevoli. Tanto da dichiarare, durante la seduta consiliare, di votare quell’atto così come era stato presentato solo perché vista la tassativa scadenza non si poteva fare diversamente, ma che dall’indomani si sarebbe lavorato per sistemare ogni cosa. Sono passati 8 anni e nemmeno una virgola di quel regolamento è stata modificata, con il risultato che ci sono persone e imprese chiamate a pagare troppo, altre poco e parecchie addirittura niente, con le nefaste conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti”.

“Da comune cittadino – conclude l’ex sindaco – mi pongo una domanda: “è troppo chiedere al personale politico licatese un tale impegno?”. Un impegno che viene richiesto anche a partiti, movimenti e personalità politiche di spicco che nell’attuale consiglio comunale di Licata hanno i loro rappresentanti e/o referenti. I tempi per un eventuale elezione anticipata sfruttando l’imminente tornata amministrativa sono ormai scaduti, che senso ha continuare a chiedere dimissioni o sfiducia (della quale, a dirla tutta, si parla da tempo ma mai nessun atto è stato formalmente sottoscritto), quando, invece, soprattutto quei consiglieri che rappresentano l’opposizione, potrebbero impegnarsi a proporre utili delibere per e richiamare l’esecutivo e la maggioranza sonnolente a fare il loro dovere per risolvere i problemi dei cittadini, fra cui l’esosa ed iniqua tassa sui rifiuti”.

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