Politica
Tari, il PD passa alle proposte: “Si sospenda la riscossione per almeno sei mesi”
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Scritto da
Angelo Augusto
Il PD di Licata torna ad intervenire sulla Tari, ma ora avanza delle proposte all’amministrazione comunale.
“Come ampiamente prevedibile, il ricevimento degli avvisi di pagamento della Tari – si legge nella nota del coordinamento cittadino del Partito Democratico – ha gettato nello sconforto i cittadini licatesi che, già alle prese con una crisi economica senza precedenti, si trovano nell’impossibilità di pagare le cifre indicate, comprensive di aumenti e recuperi sullo scorso anno. Prima di ogni altra successiva considerazione, alla luce anche dei tanti errori riscontrati in tali avvisi e segnalatici in questi giorni, chiediamo con forza la necessaria ed immediata sospensione, di almeno sei mesi, dei termini di pagamento della Tari: in tale lasso di tempo ci sarà la possibilità di meglio definire le posizioni errate e si darà respiro alle famiglie ed alle attività stremate dalla crisi economica in atto”.
“Ciò detto, entrando nel merito della questione, non ci si può esimere dal rimproverare – aggiunge il PD – all’amministrazione tutta una serie di circostanze. Vi è una assoluta mancanza di trasparenza, reale e formale, nella determinazione delle tariffe per l’anno in corso e per il recupero del precedente: siamo impossibilitati a leggere il Pef, che non troviamo pubblicato sul sito del nostro Comune, dove tutti gli atti dovrebbero essere pubblicati seguendo un ordine cronologico preciso. Oltre a esigenza concreta di capire cosa e perché si paga, da un punto di vista formale, tale mancanza di trasparenza negli atti, potrebbe dare luogo a tutta una serie di ricorsi formali se non ad una class-action; la sospensione dei termini può essere utile anche all’amministrazione per eventualmente regolarizzare o meglio chiarire la sua posizione. Ben venga il portale, appositamente dedicato dal Comune, per ricevere informazioni online sulla propria cartella, che ci auguriamo funzioni adeguatamente, ma bisogna avere coscienza che non tutta l’utenza è nelle condizioni di usufruire di un servizio digitalizzato, il cittadino deve sempre avere la possibilità di comunicare direttamente con gli uffici competenti. Si organizzi l’ufficio tributi in modo da garantire orari di ricevimento dedicati esclusivamente ai patronati e ai consulenti, anche predisponendo incarichi specifici e orari straordinari”.
“Comprendiamo bene – scrivono ancora i democratici – la carenza di personale del Comune ed i conseguenti pochi addetti al servizio, ma tale situazione non è nata oggi e l’amministrazione governa la città da due anni e mezzo: ogni giustificazione eventualmente valida per il primo anno di governo della città ora non trova più scusanti. Si realizzi un censimento adeguato delle utenze licatesi, alla ricerca di utenze non registrate in modo da allargare, come è giusto che sia, la platea dei contribuenti per potere pagare tutti e pagare ciascuno di meno. A tal fine potrebbe essere incaricata una parte della Polizia municipale.
Si avvii seriamente un percorso virtuoso di raccolta differenziata, anche prevedendo un progetto di prima lavorazione in loco e, se non si ha la capacità di predisporre e realizzare un adeguato progetto di raccolta differenziata per la città, si faccia anche ricorso a professionalità esterne che hanno fatto buona esperienza in altre realtà. La realtà dei fatti mostra chiaramente come i centri, anche a noi prossimi, che hanno avviato una seria raccolta differenziata sono riusciti ad diminuire le tariffe richieste ai cittadine e a garantire città più pulite”.
“Perché è questa la verità che aggiunge rabbia al danno economico: la città di Licata – conclude il PD – si presenta nel suo complesso sporca! Perché una città pulita non è solo una città in cui i cassonetti vengono svuotati con regolarità (condizione minima ed essenziale) ed oggi Licata resta nel suo complesso sporca a fronte di tariffe sempre più care ed insostenibili. Ci riserviamo, in altra sede, di approfondire tecnicamente gli argomenti che meritano, indubbiamente, un approfondimento ancora maggiore. Ci auguriamo, intanto, che l’amministrazione prenda in considerazione le nostre proposte, prima fra tutte la sospensione di almeno 6 mesi, per non lasciare cittadini ed attività produttive nella più cupa disperazione”.