
“Siamo già alla prima scadenza Tari. Un conto salato per gli agrigentini, che pagano più della media nazionale. Una mazzata per i pensionati, molti ormai costretti a scegliere tra curarsi e pagare balzelli vari”.

Giovanni Miceli, segretario generale della UilP Agrigento, denuncia il “caro-Tari” rilanciando i dati della recentissima Indagine conoscitiva del Servizio nazionale Uil Politiche Fiscali e Previdenziali diretto dal segretario confederale Santo Biondo. Afferma Giovanni Miceli: “Il costo medio della tassa rifiuti in Italia lo scorso anno è stato di 337.77 euro. Nella nostra città capoluogo, schizza a 467.86 euro. Fate voi! Ad aggravare la situazione, le considerazioni sul peso del carico fiscale in relazione alle capacità economiche delle persone, che qui purtroppo sono ben diverse da molti altri territori del Paese. Proprio il Rapporto Uil, infatti, rivela come l’impatto della Tari sul reddito netto medio familiare risulti più elevato al Sud e nelle Isole con un’incidenza pari all’1,34 per cento, ossia più del doppio rispetto allo 0,64 registrato ad esempio nel Nord-Est. Insomma, piove sul bagnato”.
L’esponente sindacale aggiunge: “Assieme al segretario generale della UilPensionati Sicilia, Claudio Barone, abbiamo già lanciato nei mesi scorsi un appello al confronto con tutte le istituzioni politiche perché si rendano conto del difficile mestiere di vivere per i pensionati agrigentini. Non abbiamo avuto risposte concrete. Eppure, gli anziani della nostra provincia sono tra i più poveri di Sicilia se si considera che, stando al bilancio sociale Inps, vengono erogati in questo territorio ben 92 mila assegni di vecchiaia, di invalidità e di reversibilità che per importo sono ampiamente al di sotto della media regionale e nazionale. Ecco, allora, che il caro-Tari appare ancora più ingiusto”.
Conclude Giovanni Miceli: “Noi, come in queste settimane hanno già detto il segretario nazionale Uil Santo Biondo e la segretaria generale della Uil siciliana Luisella Lionti, chiediamo che sia innanzitutto la Regione a trovare soluzioni urgenti per migliorare uno dei settori più critici, quello della gestione rifiuti, e alleggerire così il macigno della Tari che grava sulle spalle di pensionati, lavoratori, famiglie. L’assenza di impianti moderni ed efficienti continua a tradursi in costi insostenibili, specie al Sud dove i Comuni si trovano soli e con scarsissime risorse a gestire una sfida enorme. Non possiamo più permetterci che Agrigento e il Meridione vadano sempre più indietro”.
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