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Angelo biondi

Politica

Tari, Biondi: “E’ giusto pretendere il pagamento di bollette sproporzionate al reddito d’impresa?”

“La sostenibilità economica della tassa sulla spazzatura è un altro aspetto del problema Tari su cui andrebbe posta molta attenzione. Soprattutto alla luce della recente iniziativa, messa in campo dall’attuale amministrazione, di procedere alla chiusura forzata di tutte le aziende che non pagano il tributo richiesto”.

A scriverlo è l’ex sindaco di Licata Angelo Biondi.

“Dalle cifre che circolano e di cui, qualche nostro solerte amministratore non fa mistero, si parla di somme che in molti casi supererebbero i quattro zeri. Ora, fermo restando il principio che i tributi vanno pagati, credo che una responsabile riflessione in merito – aggiunge Biondi – vada necessariamente fatta. Bisognerebbe chiedersi (amministratori e politici in primis) se pretendere il pagamento di bollette Tari sproporzionate al reddito d’impresa non sia una cosa ingiusta oltre che deleteria. Le cifre (assurde), calcolate, tra l’altro, interpretando in modo del tutto arbitrario il vigente ed obsoleto regolamento comunale, non solo potrebbero difficilmente essere pagate, ma determinerebbero la sicura morte di tutte quelle imprese impossibilitate materialmente a farlo”.

“Aspetto, quest’ultimo, che dovrebbe preoccupare in modo particolare chi amministra una città già abbondantemente penalizzata dalla mancanza di lavoro. Magari – sono ancora le parole di Biondi – se tra l’attuale compagine amministrativa ci fosse stato qualcuno che vive facendo impresa, il problema sarebbe stato visto in tutta la sua reale drammaticità. Di fatti, quando si guarda ad un’impresa, non bisogna soffermare la propria immaginazione solo sui presunti guadagni, ma andrebbe fatta un’attenta analisi sui tantissimi costi che gravano su ogni singola attività (capitali investiti su cui si pagano mutui ed interessi bancari, fitti e canoni concessori vari, manutenzioni continue di strutture ed attrezzature, Inps, Inail, tasse e balzelli di ogni tipo, paghe e contributi per il personale, bollette Luce, acqua e gas, pagamenti ai fornitori, ecc.). Ecco perché prima di partire lancia in resta alla caccia dei “cattivi”, sarebbe oltremodo necessaria una scrupolosa analisi su una più corretta e giudiziosa applicazione delle norme che regolano la Tari”.

“Nello specifico, ritengo sia un grosso errore – conclude l’ex sindaco – e non solo politico, calcolare la tassa sui rifiuti per l’intera area aziendale (come pare stia facendo il nostro Comune), senza tenere debitamente conto di tutti gli spazi e le superfici che materialmente non producono alcun rifiuto. Tra i doveri di chi riveste cariche pubbliche o fa parte della classe politica, c’è il compito di stimolare, favorire e sostenere l’impresa privata, unico vero motore in grado di creare lavoro ed occupazione”.

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