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Stop ai congressi, Ugo Falsone: “Così le aziende del settore sono destinate alla chiusura”
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Scritto da
Angelo Augusto
“ll Dpcm appena emesso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ci taglia le gambe, ci avvia verso la chiusura. E ciò malgrado siano state adottate da parte nostra tutte le misure per ridurre al minimo i rischi”.
A sostenerlo è Ugo Falsone, amministratore unico di OmniaCongress srl, azienda di Agrigento leader nel settore, con un’esperienza più che quindicinale nell’organizzazione di congressi medici in tutta Italia.
“Finora – aggiunge Falsone – abbiamo organizzato congressi all’insegna della massima sicurezza, adottando i provvedimenti necessari per garantire ai presenti la possibilità di seguire i lavori senza correre alcun rischio. Nei nostri eventi non si è mai registrato alcun caso di contagio da Covid 19. Del resto, come dice anche Alessandra Albarelli, presidente nazionale di Federcongressi&Eventi, siamo l’unico settore che in questi mesi ha elaborato e adottato protocolli propri, ha fatto corsi sulla valutazione del rischio. Abbiamo sistemi di sanificazione sicuri, eppure ci impediscono di continuare a lavorare”.
Ugo Falsone manifesta tutta la preoccupazione per uno stop che, certamente, non sarà breve.
“ll Dpcm è valido fino al 13 di novembre e per quanto riguarda la mia azienda – aggiunge Falsone – vengono cancellati ben 15 eventi che si sarebbero dovuti svolgere in varie città siciliane. Ma c’è di più: il provvedimento di Conte ci impedisce di programmare qualunque congresso per il futuro. Significa che per tutto il 2021 non potremo lavorare. E’ un fatto gravissimo, inaudito, ma si rendono conto di quanti posti di lavoro, nelle nostre aziende e nell’indotto, si perderanno?”.
Le aziende del settore impiegano, in Italia, 650.000 persone. Tutti questi posti di lavoro, visto che si stoppano i congressi, ora sono a rischio.
“Mi auguro – conclude l’amministratore unico di OmniaCongress srl – che ci sia un ripensamento, immediato, da parte del Governo. Confido nella mobilitazione di tutto il settore della congressistica. E’ necessario far sentire la nostra voce”.