Stipendi pagati in ritardo, Cgil ed operatori ecologici di Licata chiedono l’intervento del prefetto

La Cgil funzione pubblica, con il segretario provinciale Vincenzo Iacono, si rivolge al prefetto di Agrigento per chiedere una soluzione al problema del ritardo con cui vengono pagati gli stipendi agli operatori ecologici del cantiere di Licata.

La Cgil, nella lettera inviata al prefetto, rileva che “i lavoratori distaccati e dipendenti delle società in indirizzo non percepiscono puntualmente le spettanze mensili; che si sono create cumuli di immondizia indifferenziata in tutta la città; che i lavoratori – aggiunge il sindacato – sono costretti a prelevare l’immondizia da terra senza l’ausilio di attrezzature e con rischi per la propria salute; che è necessario procedere alla verifica dell’attuale organizzazione del lavoro e dei servizi di raccolta; che non è stata risolta la questione dei lavoratori assunti con la legge 68/99 e con mansioni ridotte i quali ancora non hanno trovato collocazione nel servizio; che l’Amministrazione Comunale non ha proceduto a convocare il tavolo di discussione, con la partecipazione dei tecnici Comunali, stabilito in sede di Consiglio Comunale allo scopo di risolvere le problematiche sollevate e discusse con i Capigruppo e i Consiglieri Comunali”.

Al prefetto la Cgil chiede “di convocare le società che gestiscono il servizio, l’amministrazione comunale e la Srr Ato 4 in tempi brevissimi, allo scopo di potere affrontare e risolvere la vertenza in corso”.

Sulla questione interviene anche Salvatore Centorbi, Rsu Cgil nel cantiere di Licata.

“Approviamo la decisione della Cgil di rivolgersi al prefetto di Agrigento – dice Centorbi – nella speranza che si possa trovare una soluzione. Del resto da mesi chiediamo al vice sindaco ed al presidente del consiglio comunale, la convocazione di un tavolo tecnico per affrontare la questione, ma senza ottenere risposte. Ci auguriamo che il prefetto, che ringraziamo anticipatamente, possa trovare una soluzione che l’amministrazione comunale, fin qui, non ha voluto individuare”.