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Prostituzione

Cronaca

“Sfruttamento della prostituzione”, il Tribunale di Agrigento emette 2 sentenze: coinvolti 5 licatesi

Ieri, in Tribunale ad Agrigento, sono state emesse due sentenze per sfruttamento della prostituzione, in altrettanti processi in cui erano coinvolti dei licatesi.

Otto erano gli imputati del secondo filone dell’inchiesta “Lenone”. In tre sono stati condannati, gli altri cinque sono stati assolti. In questo caso gli episodi di prostituzione, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti attorno al locale “Paradise”.

I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento, con il collegio presieduto da Giuseppe Miceli ed Antonio Genna e Vincenzo Ricotta a latere, hanno condannato a sei anni di reclusione i rumeni Marinica Lacramioara “Anna” Pachitei di 36 anni e Petre Alexandru Roman di 25 anni. Cinque anni sono stati inflitti al licatese Angelo Incorvaia di 66 anni. I giudici hanno assolto, “perché i fatti non sussistono e per non averli commessi”, gli altri cinque imputati. Si tratta di: Adriana Maria Cristina Radulescu di 35 anni, Aurel Caruta di 34 anni e Nicoleta Schiau di 31 anni, tutti rumeni; e Carmelo Cani, 31 anni di Palma di Montechiaro ed Angelo Schembri, 63 anni di Licata.

 

L’altra sentenza riguarda sette persone ed in questo caso è relativa al presunto giro di prostituzione attorno al locale “Antheo”. Ad alcuni degli imputati, inoltre, veniva contestato lo spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione era stata condotta 10 anni fa, ora i giudici hanno condannato quattro degli imputati ed assolto gli altri tre. Anche in questo caso il verdetto è stato emesso dalla seconda sezione penale del Tribunale di Agrigento.

Il licatese Mario Zirafi di 46 anni, che aveva la posizione più pesante ed era chiamato a rispondere anche di spaccio di stupefacenti, è stato condannato ad 8 anni di reclusione ed al pagamento di 30.000 euro di multa. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a 13 anni di reclusione e 90.000 euro di multa. Zirafi è stato assolto da alcuni degli altri capi di imputazione che gli venivano contestati.

Tre anni di reclusione e 3.000 euro di multa è la condanna emessa nei confronti di Elisabetta Agata Adorna, 46 anni di Catania. Il pm aveva chiesto per lei 10 anni di reclusione. Identica pena è stata comminata a Michelangelo Saporito, 49 anni di Caltanissetta, per il quale il pm aveva chiesto la condanna a 7 anni. Tre anni di reclusione anche per il rumeno Gicu Radu di 38 anni. Per quest’ultimo il pubblico ministero aveva chiesto 5 anni di reclusione.

Non doversi procedere, per prescrizione del reato, per Salvatore Spiteri, 36 anni, di Licata. I giudici hanno assolto, “perché il fatto non sussiste”, Paolo Di Pietro di Licata ed Antonio Boccadoro, 46 anni, di Misterbianco.

Ieri mattina ci sono state le arringhe degli avvocati difensori, tra cui il legale Giuseppe Glicerio, poi la camera di consiglio dei giudici e la sentenza.

 

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