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Pino Galanti

Politica

Servizi per la città, il Comune: “Impiegheremo chi percepisce il Reddito di Cittadinanza”

A Licata prendono il via i Puc, Progetti di Utilità collettiva rivolti a coloro i quali percepiscono il reddito di cittadinanza.

Di fatto queste persone saranno chiamate a prestare la loro opera, secondo quanto predisposto dall’Ufficio Piano del Distretto sanitario di base e approvato dalla giunta, in ambito culturale, sociale, ambientale, formativo e della tutela dei beni comuni. Al servizio della comunità.

“Offriremo a queste persone – è il commento del sindaco Pino Galanti – la possibilità di mettere a disposizione della collettività intera i loro talenti. Riteniamo che il loro servizio possa tornare molto utile alla comunità licatese, perciò abbiamo redatto dei progetti che contribuiranno a rifare il look alla città. Gli interventi inizieranno a breve”.

Ecco i progetti approvati:

  1. “Rifacciamo il look” (ambito tutela beni comuni): prevede il miglioramento del decoro urbano attraverso attività che rendano più accoglienti e ospitali gli spazi urbani e gli immobili comunali. (25 unità previste);
  • “Piccoli gesti per una Città pulita” (ambito ambientale): prevede il miglioramento del decoro urbano attraverso la pulizia delle aree urbane, extraurbane e demaniali. (75 unità previste);
  • “Supporto in Comune” (ambito formativo): prevede il supporto alle attività degli uffici comunali (25 unità previste con possesso del diploma di scuola secondaria di secondo grado o la laurea)”.

“Grazie a questi progetti – è il commento di Calogero Scrimali, assessore ai Servizi Sociali e al Verde Pubblico – i percettori del Reddito di Cittadinanza presteranno la propria opera al servizio della collettività, acquisendo al contempo nuove conoscenze e sviluppando una cultura rispettosa della cosa pubblica. Prevediamo di utilizzare 150 unità per un impegno non inferiore alle otto ore fino a un massimo di sedici ore settimanali, da svilupparsi sia su uno o più giorni a settimana che su uno o più periodi del mese, per un totale di sei mesi”.

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