Cronaca
Sequestro del porto turistico, Geraci: “Sempre operato nella legalità, chiediamo il dissequestro”
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Scritto da
Angelo Augusto
Luigi Francesco Geraci, titolare del porto turistico “Marina di Cala del Sole” sequestrato tre giorni fa dalla magistratura, stasera ha diffuso una nota (tramite l’avvocato Girolamo Rubino) per prendere posizione sull’accaduto, sostenendo che “il decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Agrigento è privo di qualsiasi fondamento giuridico”.
“La società ha operato sempre – aggiunge Geraci – nel pieno rispetto della legge, realizzando esclusivamente a proprie spese e senza alcun contributo pubblico le opere e le infrastrutture che sono sotto gli occhi di tutti e nella piena fruizione dell’intera collettività. A dimostrazione di quanto affermato, la società Marina di Cala del sole ha promosso nei confronti dell’amministrazione regionale le dovute azioni legali sia dinanzi alla giustizia amministrativa che dinanzi a quella civile, al fine di ottenere l’annullamento del provvedimento di decadenza della concessione demaniale, nonché per ottenere il corretto conteggio dei canoni concessori”.
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“Inoltre – si legge ancora nel comunicato stampa – risulta del tutto erronea l’asserzione secondo cui la società non avrebbe pagato gli oneri di urbanizzazione, se solo si considerano le ingenti opere pubbliche che, lo si ribadisce, sono state realizzate interamente a cura e spese del titolare della concessione, e che devono necessariamente essere scomputate (detratte) nel calcolo di tali somme. Si chiarisce inoltre che la concessione demaniale che legittima la società alla fruizione dell’area su cui sorge il porto turistico non è decaduta, in quanto il precedente provvedimento di concessione è stato sostituito dal verbale redatto in una conferenza di servizi, che legittima ed autorizza in pieno sia la titolarità e la piena disponibilità dell’area demaniale, sia l’ampliamento della chiesa e della piscina”.
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Il titolare del porto turistico, infine, ha annunciato la presentazione di riesame al Tribunale di Agrigento per chiedere il dissequestro del porto.