Politica
Sedici ex consiglieri comunali: “Sulla Tari anche la Commissione tributaria dà torto a Cambiano”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Oltre la propaganda, oltre i commenti sgangherati dei pochi accoliti rimasti vicini all’ex sindaco, incuranti o dimentichi del suo trasformismo politico, ci rimangono i disastri, ereditiamo i danni di due anni di vuoto amministrativo e di palese negligenza nella gestione della cosa pubblica da parte dell’ex sindaco e del suo “pugno” d’amici”.
A scriverlo sono 16 degli ex 21 consiglieri comunali che hanno votato la sfiducia al sindaco Angelo Cambiano. Si tratta di: Giuseppe Russotto, Carmelinda Callea, Calogero Scrimali, Piera Di Franco, Antonio Terranova, Antonio Vincenti, Pietro Munda, Giada Bennici, Francesco Moscato, Violetta Callea, Laura Termini, Maria Antonietta Grillo, Stefano De Caro, Giuseppe Todaro, Gerlando Farruggio, Giuseppe Moscato.
“È “fresca” la notizia – scrivono i 16 – dell’ennesima leggerezza dell’ormai ex giunta Cambiano riguardo alla Tari, la tassa sui rifiuti. La Commissione Tributaria di Agrigento ha, infatti, da poco emesso una sentenza il cui contenuto assume un particolare rilievo in riferimento alle notifiche degli avvisi di accertamento della tassa sui rifiuti al Comune di Licata. La Commissione Tributaria agrigentina ha sentenziato che le notifiche degli avvisi di accertamento devono obbligatoriamente essere eseguite da un ufficiale giudiziario, un messo notificatore autorizzato o tramite Poste Italiane. Invece, il Comune di Licata ha affidato le notifiche degli avvisi di accertamento della tassa sui rifiuti ad una società di recupero crediti, la “Rti Engineering Tributi SpA”, che si è servita di una posta privata con la conseguenza che i giudici hanno ritenuto inesistente la notifica. Dunque, tutti gli accertamenti emessi dal Comune di Licata e affidati alla “Rti Engineering” sono da ritenersi inesistenti, con la conseguenza che, instaurando i contenziosi, il Comune di Licata dovrà correggere i propri bilanci in ragione dei minori incassi della tassa sui rifiuti”.
Secondo i 16 ex consiglieri comunali si tratta di “una leggerezza che costerà alle casse comunali cifre considerevoli e per l’accertamento della quale ci rivolgeremo agli organi competenti, in modo tale da verificare l’ammontare del danno e le relative responsabilità. Una conseguenza diretta dell’incompetenza e della superficialità dell’ex giunta, che in questo caso si è manifestata nell’incapacità di concordare le procedure con la società affidataria del servizio notifiche, ma che in altre occasioni si è già riscontrata (come non ricordare il tristemente famoso algoritmo sballato per il calcolo della medesima tassa) e, purtroppo, si riproporrà ancora in tante altre forme. Cambiano che della critica alla vecchia politica ha fatto il suo cavallo di battaglia è riuscito a far peggio di essa stessa. E, oggi, lui stesso rappresenta il vecchio, il passato, ancor meno roseo di ciò che lo ha preceduto. Chi verrà dopo troverà lo sfascio creato dalla sua incompetenza, mentre delle chiacchere prodotte dalla sua lingua biforcuta non resterà nulla”.
“È sotto gli occhi di tutti – concludono gli ex consiglieri comunali -che di due anni di polemiche non resta nulla alla nostra martoriata Licata. E per quanto noi per primi vogliamo essere severi con noi stessi non possiamo non evidenziare che, stando all’assetto legislativo vigente, la responsabilità della guida e della tenuta istituzionale di una città spetta alla guida cittadina per eccellenza, il sindaco. Ci duole moltissimo che l’ultimo si sia rivelato troppo prima donna, e troppo poco primo cittadino”.