Gli studenti dell’istituto comprensivo “Guglielmo Marconi” vanno a scuola di riciclo, per imparare a dare una seconda vita a materiale che, altrimenti, finirebbero nella spazzatura.
Due iniziative portate avanti nella scuola di via Egitto sono state rese note da Annamaria Milano, referente per la comunicazione del “Marconi”.
“Come riutilizzare – si legge nella nota – plastica e cartone dando loro una seconda vita? Come incoraggiare le alunne e gli alunni a sperimentare, stimolando in loro l’ attitudine alla risoluzione dei problemi ?La risposta ai due quesiti è stata semplice …accettando la sfida lanciata da ScuolAttiva onlus alle classi di scuola primaria di diverse regioni italiane, attraverso l’approccio innovativo del Tinkering per l’educazione alle Stem….Sfida accettata dagli alunni della classe terza primaria del “Marconi”. “Utilizzando materiale di recupero (Il coperchio di una confezione di formaggio spalmabile) hanno costruito – aggiunge Annamaria Milano – una macchina a propulsione con palloncino e rispondendo ad alcune domande con un quiz sul riciclo e riutilizzo dei materiali hanno conquistato il secondo posto nella classifica generale. Il premio? La scattante macchinina da loro stessi costruita…”.
“A Scuola di Futuro” è il progetto didattico interdisciplinare, che nasce – si legge ancora nella nota – dall’esperienza portata avanti da ScuolAttiva Onlus con i percorsi educativi Storie dal mare e Coltiviamo il futuro che hanno già coinvolto 214.220 studenti italiani. Il percorso didattico, rivolto alle classi III, IV e V di tutte le scuole primarie italiane, coinvolge i piccoli studenti su argomenti come la sostenibilità, il rispetto delle risorse naturali, le corrette scelte alimentari e i valori che potranno stimolarli a diventare cittadini responsabili del futuro di tutti noi e del nostro pianeta”.
“Ed allora – commenta l’insegnante Caterina Ortega, della primaria “Dino Liotta” – ci siamo chiesti come riutilizzare plastica e cartone dando loro una seconda vita? In che modo incoraggiare le alunne e gli alunni a sperimentare, stimolando in loro l’attitudine alla risoluzione dei problemi? La risposta è stata semplice …abbiamo accettato la sfida lanciata da ScuolAttiva onlus”.
(Foto Annamaria Milano)
