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Sant’Angelo, Vincenti: “Orde selvagge di giovani e scarsa organizzazione, la festa è da riformare”

Da Angelo Vincenti arriva un’analisi a tinte fosche sui festeggiamenti di Sant’Angelo che si concludono oggi.

“Purtroppo – scrive Vincenti – tante cose sono cambiate, non ci sono gli uomini di una volta, non ci sono l’educazione e il rispetto che garantivano in un certo senso anche il normale svolgimento della processione e soprattutto sono cambiate le norme che regolano le stesse. Ieri (il 5 maggio ndr) si è assistito a scene che mortificano e sminuiscono il valore stesso della festa in onore di Sant’Angelo, orde selvagge che oltre a inneggiare inni inadeguati, tutto hanno fatto tranne che a sgombrare le strade garantendo la sicurezza del trasporto del Santo. Naturalmente va fatta la dovuta distinzione tra chi continua a farlo con spirito di devozione e chi approfitta della situazione per sfogare i propri istinti bestiali dove alcol, e non solo alcol, hanno preso il sopravvento. Ho notizie di persone che hanno ricorso ai sanitari”.

“Naturalmente – aggiunge Vincenti – resta fuori da tutta questa situazione l’associazione Pro Sant’Angelo che da anni organizza l’evento e che con non pochi sacrifici e grandi responsabilità gestisce la processione, ma è necessario che qualcosa cambi, la marea di giovani che precede il Santo non può più essere lasciata libera di fare ciò che vuole e rovinare secoli di storia. Così come abbiamo fatto tanti anni fa costituendo l’associazione garantendo ordine e sicurezza, bisogna intervenire su questo che oggi, in virtù delle nuove norme, potrebbe veramente mettere a rischio le processioni. Credo che anche nelle vie di fuga ci siano stati problemi e l’ultima corsa purtroppo ha evidenziato l’importanza che la via D’annunzio da sempre sfogo dei ragazzi che aprono la strada alla corsa, era completamente chiusa e questo ha creato gravissimi problemi all’ingresso della chiesa”.

Una nota dolente riguarda anche la chiesa, a memoria d’uomo non ricordo – conclude Angelo Vincenti – l’uscita e l’entrata di Sant’Angelo dal Santuario in religioso silenzio, nessun tocco di campane a festa, capisco i fuochi d’artificio che per mancanza di fondi non sono stati fatti, ma per le campane bastavano le mani di qualche buon samaritano. Credo sia giunto il momento di intervenire e apportare le necessarie modifiche al fine di garantirne la continuità negli anni a venire e non possiamo permette che per pochi idioti la storia e le tradizioni della nostra città siano cancellate”.

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