Cronaca
“Riscontrate irregolarità”. I carabinieri sequestrano un centro ippico a Canicattì
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Scritto da
Redazione
A Canicattì i carabinieri hanno sequestrato un centro ippico.
L’operazione, secondo quanto annunciato dal comando provinciale dell’Arma, è stato eseguito da “carabinieri della Compagnia di Canicattì, unitamente a quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Palermo e del Centro Anticrimine Natura di Agrigento”.
Sono 50 i militari impegnati nell’intervento.
“La manovra si è poi concentrata – si legge nel comunicato stampa dell’Arma – sul maneggio di contrada Calandra, dove gli operanti hanno ispezionato la struttura, molto rinomata, ampiamente pubblicizzata su Facebook e protagonista con i suoi cavalli dei più importanti eventi folkloristici. Mentre gli specialisti del NAS censivano gli equidi (cavalli, pony ed asini) presenti nelle piccole ed approssimative stalle dislocate tra l’allevamento ed il maneggio della struttura (una parte della quale è risultata abusiva), apparsa come una dependance della casa padronale, i Carabinieri Forestali verificavano l’impatto del sito sull’ambiente, rilevando la copiosa presenza di rifiuti speciali dispersi sul territorio di pertinenza dell’azienda”.
“Al termine del controllo, 6 dei 17 equidi presenti sono risultati – aggiunge il comando provinciale – privi di microchip e di dubbia provenienza, oltre che di non accertata sottoposizione alla profilassi sanitaria, così da determinare i Carabinieri del NAS a procedere all’apposizione del vincolo sanitario / sequestro per l’intero maneggio. Inoltre, la verifica delle condizioni di cura della salute degli animali ha indotto i militari a ritenere il titolare dell’azienda responsabile di 2 violazioni penali, per le quali si è proceduto al suo deferimento alla Procura della Repubblica di Agrigento”.
“Lo stesso hanno fatto i Carabinieri del CAN, che hanno deferito il proprietario – aggiungono i militari – alla Procura di Agrigento perché ritenuto responsabile della gestione non autorizzata di rifiuti speciali. Il centro ippico, con gli animali presenti all’interno, resta sotto sequestro, impossibilitato a svolgere qualsiasi attività fino a quando non sarà possibile accertare la provenienza degli animali e la loro corretta profilassi”.
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