“Per il sindaco Angelo Cambiano il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti lui è un successo. E’ palese, invece, ed è sotto gli occhi di tutti, come egli voglia ammannire ai propri cittadini la propria esclusiva verità, negando l’amara e triste realtà di un servizio di raccolta che, da cattivo, è diventato pessimo, ma che è diventato pure insostenibile nei costi; costi che, così facendo, saranno destinati a crescere ancora di più, altro che risparmi”.
Ad affermarlo sono 13 consiglieri comunali di opposizione per replicare alla nota di qualche giorno fa con la quale il sindaco annunciava che da quando il servizio è gestito dal Comune si ottiene un risparmio di 150.000 euro al mese.
A firmare il documento sono i consiglieri Violetta Callea, Antonietta Grillo, Laura Termini, Vincenzo Sica, Tiziana Sciria, Piera Di Franco, Antonio Terranova, Antonio Vincenti, Giuseppe Russotto, Calogero Scrimali, Alessio Munda, Giada Bennici, Francesco Moscato.
“La normativa vigente in materia prevede delle sanzioni – scrivono questi ultimi – per la mancata differenziazione dei rifiuti e, già nel mese di giugno 2016, ben due provvedimenti del presidente della Regione sono andati in questa direzione, ed il consiglio comunale di Licata ha già approvato un idoneo regolamento. Perché dunque non si è fatta partire la differenziata già mesi fa? Si sarebbe potuto affidare il servizio fin da subito ad una ditta specializzata, garantendo un servizio adeguato, certo e puntuale, ma anche un notevole risparmio nelle tasche dei nostri concittadini; non solo ciò non è avvenuto, ma si sono avuti degli aumenti dei costi, che incideranno sulle nostre tasche a causa delle penalizzazioni per la mancata applicazione della differenziata”.
Secondo i 13 consiglieri comunali “questo è stato ed è il metodo Cambiano. Dati approssimativi per poi vendere per oro zecchino del rame di pessima qualità: tace, ed omette di dire che, seppur con dei business plan che ne descrivevano i contenuti e la convenienza, ha accantonato la delibera del consiglio Comunale, trattata alla stregua di carta straccia. Il risparmio dei 150.000 euro è un dato farlocco, incompleto, fuorviante, semplicistico, che mira a occultare colpe e a far passare il messaggio che altre scelte, come la linea portata avanti dal consiglio comunale, sono contro gli interessi dei cittadini”.