Storie
“Resistere” al Coronavirus: Ireneo Moscato appende il tricolore sull’insegna del suo negozio
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Scritto da
Angelo Augusto
C’è un Italia intera che resiste al Coronavirus, che non molla, che non si dà per vinta. “Uniti ce la faremo” dice il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, ed ha ragione lui.
Vogliamo raccontarvi, partendo da questa, tre storie di chi ha deciso di “resistere”, e lo fa a Licata, in una terra in cui non si è ancora verificato alcun caso di contagio e dove la gente e le istituzioni stanno rispondendo alle difficoltà in maniera esemplare.
I tre autori delle storie che abbiamo deciso di raccontarvi sono Ireneo Moscato, attore, titolare di una rivendita di ortofrutta e personaggio ironico per natura; Peppe Bonsignore, chef del ristorante “L’Oste e il Sacrestano”; Pino Cuttaia, chef del ristorante “La Madia”, due Stelle Michelin.
Cominciamo da Ireneo Moscato. Cosa ha fatto per “resistere” al coronavirus ed invitare tutti ad essere forti? Stamani, di buon’ora, nel negozio di ortofrutta di via Palma di cui è contitolare, ha innalzato una bandiera italiana. E’ salito su una scala ed ha appeso un grande tricolore al balcone che sovrasta il negozio. Di più: nella sua ormai famosa lavagnetta sistemata sulla “lapa”, ha scritto a caratteri cubitali “Forza Italia”.
C’era da aspettarselo da chi, per far forza agli altri e per unire piuttosto che dividere, ha condannato di recente lo strisciante razzismo contro i cinesi; o in occasione del derby di calcio tra Licata e Palermo, ha donato i carciofi licatesi ai tifosi palermitani.
Gesti come quelli di Ireneo Moscato, e degli altri due autori delle storie che abbiamo scelto di raccontarvi, aiutano, tanto, in questo difficilissimo momento.
(Foto Ireneo Moscato)