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La piantagione di marijuana sequestrata

Cronaca

Quinta piantagione di marijuana scoperta dalla polizia in due mesi, a Licata record di sequestri

Mai come in questa stagione estiva Licata aveva conquistato il triste primato di “capitale della coltivazione di marijuana”. Nella tarda mattinata di ieri gli agenti del commissariato di polizia, guidati dal dirigente Marco Alletto, hanno sequestrato una maxi piantagione di canapa indiana. Nelle contrade Rosa Marina e Monte Pizzuto hanno scoperto, complessivamente, 2.867 chilogrammi di marijuana, quasi tre tonnellate. Un sequestro record, dunque.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti nella tarda mattinata di oggi dal commissario Marco Alletto nel corso di una conferenza stampa. Il blitz è stato eseguito in collaborazione con la squadra mobile di Agrigento.

In manette è finito un agricoltore incensurato di Licata, Giuseppe Cannella, che secondo l’accusa sarebbe stato trovato nel fondo di contrada Rosa Marina, intento a coltivare la marijuana. Nel terreno, secondo la polizia, ci sono 38 serre, di cui 11 interamente coltivate a marijuana. Cannella, accusato di coltivazione di sostanze stupefacenti, ieri sera è stato tradotto in carcere ad Agrigento. 

“L’indagine – ha detto il dirigente del commissariato di polizia nel corso della conferenza stampa – è durata all’incirca due mesi ed è stata condotta con metodi tradizionali: appostamenti, pedinamenti etc. La quantità di marijuana sequestrata era talmente elevata che siamo riusciti ad estirparla anche grazie alla collaborazione dei vigili del fuoco e di operai del Comune”. 

La droga è stata sistemata su di un tir e trasportata al commissariato di polizia. E’ stato eseguito il campionamento, in modo da consentire al gabinetto di polizia scientifica di Palermo di effettuare gli esami necessari, e nel pomeriggio sarà distrutta in un inceneritore. 

Nel fondo in questione la polizia ha rinvenuto 2.800 chilogrammi di marijuana, mentre i rimanenti 50 chilogrammi (piante messe ad essiccare) sono state scoperte in un casolare vicino, nella disponibilità dell’agricoltore arrestato. 

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