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Pescatori protestano

Politica

Quindici deputati regionali impegnano il governo: “Subito misure compensative per i pescatori”

Quindici deputati regionali hanno presentato una mozione all’Ars per “impegnare il governo regionale, e per esso l’assessore regionale dell’Agricxoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca”, a varare misure compensative a favore dei pescatori di Licata”.

A firmare la mozione sono stati: Di Caro Giovanni, Campo Stefania, Cappello Francesco, Ciancio Gianina, Damante Concetta, De Luca Antonio, Di Paola Nunzio, Marano Jose, Pasqua Giorgio, Schillaci Roberta, Siragusa Salvatore, Sunseri Luigi, Trizzino Giampiero, Zafarana Valentina e Zito Stefano.

“Le marinerie che fanno capo alla provincia di Agrigento – scrivono i deputati – sono quattro, tra i più antichi e conosciuti borghi marinari siciliani: Lampedusa, Licata, Porto Empedocle e Sciacca; con circa 100 imbarcazioni la fotta di Licata è tra le prime 10 fotte pescherecce siciliane; dall’analisi dei dati della fotta peschereccia siciliana e dal confronto con i dati risultanti da analisi svolte nei precedenti anni risulta evidente una linea di tendenza degli operatori del settore verso la pesca costiera, la cosiddetta piccola pesca artigianale, tendenza che è stata incentivata anche dalle politiche regionali avviate nel corso di questi ultimi anni attraverso i Bandi PO FEAMP 2014-2020 con le varie misure di attuazione; fortemente penalizzata risulta, invece, la fotta dello strascico che ha ridotto le proprie potenzialità spingendo gli operatori ad utilizzare gli incentivi della demolizione per uscire fuori dalla diffcile situazione economica in cui versa il settore”.

“Alcune aree estese dinanzi le coste licatesi, negli ultimi anni, sono state interdette – si legge ancora nella mozione – all’attività di pesca e numerose attività correlate all’esecuzione dei rilievi geofsici, geotecnici ed ambientali di ENI s.p.a. relativi al “progetto Offshore ibleo Campi Gas Argo e Cassiopea Pozzi esplorativi Centauro 1 e Gemini 1”, non ultima l’attività svolta a seguito dell’autorizzazione rilasciata dalla capitaneria di Porto di Porto Empedocle n. 210/2017 del 05/05/2017, hanno creato un forte pregiudizio nell’attività lavorativa svolta dal comparto licatese; l’area oggetto degli studi e degli interventi da attuare con il progetto Offshore Ibleo coincide con l’area maggiormente battuta dalla marineria licatese che per la caratteristica della fotta è impossibilitata a raggiungere altre zone di pesca; nell’immagine seguente, tratta dallo Studio di impatto ambientale dell’ENI, viene evidenziata l’area interessata per la posa in essere delle sealine”:

“L’emergenza pandemica nell’ultimo anno – aggiungono i deputati – ha ancor di più aggravato le già precarie condizioni lavorative dei pescatori licatesi; il comparto vive un momento di enorme disagio ed esasperazione, a causa di più eventi che vedono spesso i pescatori cercare invano di vendere le proprie imbarcazioni poiché queste ultime rimangono autorizzate alla pesca in uno specchio d’acqua ristretto e con una fauna marina di dimensioni non idonee alla larghezza delle maglie imposte dalla Comunità Europea; il comparto dei pescatori licatesi ha più volte manifestato la volontà di rispettare i principi del regolamento (UE) 2019/1241 che mirano alla conservazione delle risorse della pesca e alla protezione degli ecosistemi marini nonché la riserva naturale patrimonio naturalistico che da secoli garantisce loro un reddito onesto e dignitoso”. “Per quanto sopra esposto – concludono i deputati regionali – le peculiarità ambientali della marineria licatese generano un fenomeno negativo unico nel suo genere. Infatti si registrano perdite che superano il 70% portando i lavoratori vicini al fallimento. Per le ragioni sopra elencate impegna il governo regionale e per esso l’assessore regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca mediterranea ad istituire un fondo perequativo fnalizzato alla compensazione delle ingenti perdite economiche della marineria licatese”.

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