Aldo Cerantola è l’allenatore che ha portato il Licata calcio in serie B. Uomo di campo, diretto e gran lavoratore, pochi fronzoli e sostanza. Attaccamento alla maglia e voglia di esprimere un calcio ancorato a valori importanti anche in termini di valorizzazione del gruppo e del singolo. Cerantola rappresenta il tecnico capace di dare precisa identità, mettendo uomini giusti al posto giusto.
Prima di sedersi in panchina, è stato un difensore di livello, un libero con doti organizzative non comuni che non disprezzava sortite offensive, nel complesso conta 256 presenze e 3 reti in serie B con il ciclo dal 1973 al 1979 nel quale con la maglia del Palermo in cadetteria gioca 119 gare compresa la finale di Coppa Italia persa contro il Bologna ai calci di rigore.
Arriva sulla panchina del Licata nel 1986, il suo biennio d’oro culminato con la promozione in B, prima di una parentesi veneta e del ritorno in riva al Salso è agli annali del calcio, alla voce “storia unica e gloriosa del Licata calcio”.
Cerantola è l’allenatore del 2-0 al Frosinone, il tecnico che chiude un ciclo vincente che proietta la squadra di calcio e la città intera in una dimensione nazionale senza precedenti per come arrivata e per la passione trasmessa, tutti conosceranno Licata in quegli anni ed in città alla domenica i bar ed i ristoranti sono al completo di gente che arriva da ogni angolo della Sicilia non volendo perdersi quei “ragazzi terribili”, guidati da Aldo Cerantola, amato dai suoi giocatori, rispettato da tutti per i modi diretti ma leali e sinceri, espressione di un calcio con gran tocco sentimentale ormai, quasi in soffitta.
“Dopo un episodio negativo a Teramo in cui sono stati espulsi più giocatori, ci compattammo, paradossalmente si trasformò in occasione positiva. Cominciarono a susseguirsi prestazioni buone e risultati, personalmente ho apportato modifiche alla zona praticata da Zeman, la squadra era abituata a giocare diversamente con una linea difensiva molto alta, io volevo qualcosa di diverso pur ripartendo dal grande lavoro lasciato da Zeman. Gradualmente i ragazzi entrarono nelle nuove dinamiche tattiche con grande impegno e lavoro, era un gruppo straordinario, avevano tutti fame e voglia di grandi traguardi. Abbiamo attraversato grandi difficoltà come ad esempio andare ad allenarci e giocare fuori Licata, ricordo a Ravanusa perchè non avevamo ancora il Dino Liotta, consegnato poi per le ultime partite che culminarono con la gara contro il Frosinone che ci portò in serie B, un traguardo straordinario, merito dei miei ragazzi, della società, di tutti gli appassionati, un grande lavoro di gruppo. Le qualità che ho trovato in quel Licata, con i ragazzi e la società non le ho più trovate altrove, una società paternalistica nel vero senso della parola, sono stato molto bene. Forse un rammarico è quello di essere andato via dopo la promozione, per trasferirmi vicino casa per esigenze personali e poi sono tornato nuovamente, sono contento degli anni a Licata, molto contento di tutte le componenti. Avevo calciatori eccezionali e che bomber La Rosa, gli dicevo sempre ma che ci fai in serie C, avrebbe meritato anche di più ma tutti i ragazzi erano giocatori importanti”.
Angelo Consagra, di quel gruppo, è stato il licatese promosso in B con la maglia del Licata, spesso con allenamenti personalizzati, il difensore era militare a quel tempo e Cerantola non fece mancare il supporto: “Angelo essendo proprio di Licata sentiva molto la maglia, è la sua città, ha avuto anche problemi fisici in quel periodo, ho cercato di sostenerlo”.
Di allenatori già in campo, la squadra ne aveva dice Cerantola, come ad esempio Giacomarro e Tarantino: “Certamente due che in campo avevano geometrie e capivi che potevano poi fare gli allenatori”.
Ha allenato anche Reggina, Arezzo, Bologna, Viareggio, Pontedera, Catania, Massese, Avellino e Nocerina. Successivamente, in veste di dirigente è prima osservatore poi responsabile dell’aerea tecnica della Reggina. Una carriera importante, grandi capacità tecniche e gestionali, Aldo Cerantola: l’allenatore del Licata promosso in serie B.
Vincenzo Montana
