Attualità
Progetti di utilità collettiva, 75 percettori del reddito di cittadinanza al lavoro per il Comune
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Scritto da
Angelo Augusto
Diventano 100 i licatesi che percepiscono il reddito di cittadinanza al lavoro, per il Comune, in attività sociali.
“Dopo l’avvio del progetto “Piccoli gesti per una Città pulita” che vede impegnati i percettori del reddito di cittadinanza (25 unità) nel ripristino del decoro dei due Cimiteri Comunali, entra nel vivo – scrive il Comune -anche il secondo progetto “Rifacciamo il look” che, coinvolgendo 75 unità è rivolto esclusivamente al ripristino del decoro urbano attraverso attività che rendano più accoglienti e ospitali gli spazi urbani”.
Ad annunciarlo sono il sindaco Pino Galanti e l’assessore al Verde Pubblico Calogero Scrimali.
“I progetti (P.U.C.) approvati dalla Giunta Municipale – aggiunge il Comune – sono quattro e sono rivolti esclusivamente ai precettori del reddito di cittadinanza (150 unità complessive previste) per il loro utilizzo a supporto di alcune attività dell’ Ente per un impegno non inferiore alle otto ore fino a un massimo di sedici ore settimanali per un totale di sei mesi”.
“Siamo pienamente soddisfatti – commenta il sindaco Giuseppe Galanti – della risposta data e dell’impegno profuso fin qui dai nostri concittadini beneficiari del reddito di cittadinanza che abbiamo coinvolto nel ripristino del decoro della città attraverso una serie di progetti utili alla collettività. Dopo la pulizia dei due Cimiteri Comunali prevista nel primo progetto: “Piccoli gesti per una città pulita” è entrato a pieno regime anche il secondo progetto: “Rifacciamo il look”, rivolto al miglioramento del decoro urbano. A breve, prenderà il via il progetto: “Diamoci una mano” in favore di anziani e disabili, seguito dal progetto: “Supporto in Comune” che prevede l’utilizzo di laureati e diplomati (25 unità complessive) a supporto delle attività degli uffici comunali. Questi progetti – conclude Galanti – rappresentano un’importante occasione di inclusione e crescita sia per i beneficiari che per l’intera collettività”.