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Processioni di Pasqua, Giuseppe Glicerio: “Il popolo licatese è maturo, tornino i Riti in piazza”
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Redazione
Giuseppe Glicerio, legale licatese, interviene sul dibattito che sta animando la città: quello sulle processioni della Settimana Santa.
“In questi due anni abbiamo sperato – scrive Glicerio – di ritornare alla quasi normalità, ad un generale risveglio, alla voglia di vivere e di riprendere le nostre “consuetudini“, anche i riti della settimana santa. È vero che abbiamo un elevato numero di positivi, che, peraltro, dovrebbero stare a casa, ma ho tutta l’impressione che si manchi di autorevolezza e di capacità organizzativa. Nell’ascoltare i vari intervistati (dopo la riunione di venerdì) mi è sembrato di percepire che anche la processione del Santo Patrono non si farà. Ho l’impressione che, di là dei dovuti atteggiamenti prudenziali, specialmente dei sanitari, non si è tenuto conto del danno che si continua a fare alla città, specialmente a quei cittadini che speravano di rivedere la luce, di uscire dalla morsa della paura”.
“Non è soltanto – aggiunge Glicerio – una questione economica, che certamente ha la sua rilevanza, oppure di “ fede popolare “, ma un insieme che ci deve condurre al risveglio, ad essere dinamici. Non si sta qui a dire perché gli stadi sono pieni, perché le sale dei teatri e dei cinema si riempiono o perché altro però niente processioni a Licata, mentre ad Enna, Caltanissetta, Trapani ecc. si svolgeranno. Ora si apprende che il sindaco vuole indire un nuovo incontro, certamente è un atto di responsabilità e gli ricordo che i licatesi sono maturi per partecipare compostamente alle varie liturgie dei riti sacri, cioè alle processioni; è necessario evitare le soppressioni”.
“Le confraternite – scrive ancora Giuseppe Glicerio – possono fare tanto! Se si ci illude che le autorità sanitarie diano il via allora non si farà niente. Sindaco, il popolo licatese è maturo e non capirebbe la soppressione, occorre sapersi organizzare e magari rivisitare qualche percorso ovvero inibire qualche tratto del percorso ai fedeli, come da Piano San Girolamo a tutta Via Martinez. Alla confraternita dell’Addolorata, da “Madonna di trocculi“, dico di aver più coraggio, si può gestire bene. Superfluo appellarsi alle altre confraternite, ma le invito a rifletterci, occorre un maggiore sforzo organizzativo e voi avete mezzi e capacità per farci “rivivere“ e traghettarci verso la normalità, con tutta la prudenza possibile. Un’apertura è salutare, eviterebbe l’oblio e così prepararci a celebrare la festa del Santo Patrono, con la dovuta processione e tal proposito si spera che ogni diatriba tra amministrazione comunale e frati carmelitani venga eliminata, onde non compromettere i festeggiamenti esterni. Grazie a Marcello Giaverini per la sua dichiarata disponibilità”.
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