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Presentato il docufilm “La nascita del Gattopardo”, la recensione di Laura Sanfilippo
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Scritto da
Angelo Augusto
A Palermo, al cinema Rouge et Noir, è stato presentato ieri il docufilm “La nascita del Gattopardo”, sulla vita le vicissitudini di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del capolavoro letterario. La regia è di Luigi Falorni.
Laura Sanfilipo, preside dell’istituto comprensivo “Tomasi di Lampedusa” di Palma di Montechiaro, e studiosa de “Il Gattopardo”, ci ha inviato una recensione sul documentario, che pubblichiamo volentieri.
“Il 3 marzo alle 20.30 è stato presentato – scrive Laura Sanfilippo – a Palermo al cinema Rouge et Noir il film documentario “La nascita del Gattopardo” che narra in modo tanto commovente, quanto autentico, la vita e le vicissitudini di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
La coproduzione vede la collaborazione di Kick Film per la Germania, di Mistrus Media per la Lettonia e dell’Istituto Luce di Cinecittà, rappresentato a Palermo dalla sua presidente Maria Pia Ammirati che ha aperto la serata insieme con Gioacchino Lanza Tomasi.
Con abile regia, Luigi Falorni intreccia documenti, narrazione e recitazione per affascinarci con la ricostruzione storica su come è stato scritto il romanzo.
Paradossalmente nel 1957 Lampedusa morì povero e senza gloria, ma nel 1958 Il Gattopardo, appena pubblicato divenne un capolavoro, che adesso registra oltre dieci milioni di copie vendute.
E nel 1963 Luchino Visconti vinse La Palma D’Oro a Cannes grazie all’omonimo film.
La ‘voce narrante’ è di Gioacchino Lanza Tomasi, Giò ovvero Tancredi del romanzo, il figlio scelto e amato. L’autore del capolavoro della letteratura europea “Il Gattopardo” a tal proposito scriveva: “mia moglie ed io ne siamo pazzi”, mentre il figlio adottivo afferma che gli volevano “un bene commovente”.
Nel film documentario viene riscoperta e finalmente messa in risalto la figura della baronessa lettone Alexandra Wolff di Stommersee, che Lampedusa sposò a Riga con rito ortodosso.
Intelligente ed emancipata, Licy, sognava di poter vivere nel castello di Palma di Montechiaro a strapiombo sul mare Mediterraneo, a cui Giuseppe era “visceralmente legato” come afferma il biografo David Gilmour.
L’ epistolario letto in sottofondo, lega i coniugi. Viene raccontata una storia d’amore inusuale, vissuta anche a distanza tra nord e sud d’Europa . Muri, muri mia, the best loved, così si rivolgeva a lei.
Sullo sfondo l’insorgere del caos della rivoluzione russa del 1917 e della seconda guerra mondiale che costrinse Alexandra a lasciare San Pietroburgo e il castello della famiglia Wolff a Stāmeriena, in Lettonia.
Il formato dvd del film documentario “La nascita del Gattopardo” verrà venduto nelle librerie anche online.
L’auspicio è che possa essere proiettato nelle scuole per far appassionare allo studio della letteratura i giovani, consapevoli, grazie alle parole di saggezza di Lanza Tomasi, che la letteratura è la regina dell’interpretazione della vita e del mondo”.