Politica
Pesca, Tardino: “Bisogna trovare equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica”
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Scritto da
Angelo Augusto
“La Lega sta lavorando in Europa per affermare un principio chiave: il settore della pesca va salvato trovando un equilibrio tra sostenibilità ambientale ed economica, a oggi assente”.
Ad affermarlo è l’eurodeputata licatese della Lega, Annalisa Tardino.
“In quest’ottica – aggiunge – gli emendamenti da noi presentati, oggi approvati in commissione Pesca: un approccio eco-sistemico che riequilibri i diversi fattori che incidono sugli stock ittici, tenendo conto anche dei fattori di pressione che ne alterano l’equilibrio e della presenza di nuove specie invasive; riconoscere il ruolo dei pescatori come ‘guardiani del mare’, promuovendo ‘scambio di buone pratiche e innovazione in materia di migliore selettività degli attrezzi di pesca e di raccolta dei rifiuti marini’; trovare soluzioni anche con Paesi transfrontalieri del Mediterraneo per rispettare gli accordi in ambito Orgp e per partecipare alla buona gestione e ricostituzione degli stock ittici”.
“Sono alcuni dei punti che la Lega – scrive ancora Tardino – è riuscita a fare inserire in tre importanti testi in discussione, sulla ricostituzione degli stock ittici nel Mediterraneo, sul futuro della pesca e sulle attività energetiche offshore, che contribuiranno a ridisegnare le future politiche Ue su pesca e biodiversità marina. Nel report sul futuro della pesca, in cui si chiede un forte supporto finanziario post pandemia a sostegno del settore, abbiamo ottenuto nel testo un richiamo a una maggiore attenzione da parte di Bruxelles alle condizioni di sicurezza delle imbarcazioni, e che quello dei nostri pescatori venga riconosciuto come lavoro usurante. Grazie ai nostri emendamenti, il Pe chiede di ‘sostenere azioni volte a favorire il dialogo sociale tra le parti, in particolare per quanto riguarda la formazione dei giovani imprenditori ittici, aggiornamento professionale, sensibilizzazione alle buone pratiche di pesca, sicurezza e salvaguardia della vita umana in mare, salute e sicurezza dei lavoratori imbarcati. Abbiamo, poi, richiesto clausole di reciprocità negli accordi con i paesi terzi, per quanto riguarda gli standard da rispettare. Infine, un riferimento è dedicato alle violazioni dei diritti umani, per noi molto importante visti i recenti casi in Libia”.