Storie
Per 18 anni ha guidato la chiesa Madre di Licata, i devoti ricordano l’arciprete Antonio Castronovo
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Scritto da
Angelo Augusto
Non muore, a Licata, il ricordo di don Antonio Castronovo, arciprete della chiesa Madre per ben 18 anni, vicario foraneo e vicario episcopale della zona pastorale “Sant’Angelo”, scomparso il 20 settembre del 2013.
I devoti lo ricordano sulla pagina Facebook Eventi sacri, culture religiose e tradizioni popolari nel mondo.
“Nato a Palma di Montechiaro – si legge sulla pagina – il 16 maggio 1943, ordinato presbitero il 2 luglio 1967, presso la Concattedrale San Domenico in Agrigento da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Giuseppe Petralia, il primo anno di sacerdozio lo svolge come vicario cooperatore nella parrocchia Mater Salvatoris di Bivona. Continua gli studi presso la Facoltà Teologica di Messina e di Napoli dove consegue il baccellierato e la licenza in Sacra Teologia. Dal 1971 è a Palma di Montechiaro come vicario cooperatore nella parrocchia Maria SS. degli Angeli e rettore della Chiesa S. Cuore in Sillitti fino al 1988. Dagli inizi degli anni ’80 svolge diversi incarichi a livello diocesano: è docente presso il Seminario Vescovile di Agrigento (anno accademico 1980/81) e presso l’Istituto Scienze Religiose di Agrigento (1985-2006), è cappellano presso l’Ospedale Civile di Agrigento (1981-1984), nel 1987 è coordinatore responsabile per il pellegrinaggio del corpo di San Giuseppe Maria Tomasi nella diocesi di Agrigento, componente del Consiglio Pastorale Diocesano (1981-1986) e dal 1994 facente parte dei Consigli Presbiterale ed Episcopale Diocesano, direttore diocesano delle Pontificie Opere Missionarie (1982-1994), Assistente Diocesano dell’Associazione Medici Cattolici Italiani (1983), Canonico Statutario del Capitolo della Cattedrale di Agrigento (1984)”.
Ed ancora: “dal 1984 al 1988 è cappellano presso il Monastero delle Benedettine di Palma di Montechiaro, fin quando non viene nominato parroco nella parrocchia B.M.V. Mediatrice di tutte le Grazie di Favara, incarico ricoperto fino al 1° settembre 1993 quando viene designato parroco arciprete della Chiesa Madre di Licata. Il 28 gennaio 2003 riceve la nomina di Prevosto della Insegne Secolare Collegiata di Licata e il 12 maggio 2007 viene nominato membro della Commissione per la procedura amministrativa di trasferimento e rimozione del parroco a norma dei canoni 1742 e 1750 CJC. Il 4 ottobre 2007 riceve la nomina a Monsignore dal Santo Padre Papa Benedetto XVI con l’onorificenza di Cappellano di Sua Santità. Quando il canonico Castronovo iniziò il suo servizio a Licata, la Chiesa Madre era ancora chiusa a causa all’incendio del 1988 e le attività continuavano a svolgersi nella vicina chiesa di San Francesco.
Si interessò sin da subito a sollecitare i lavori di restauro della Chiesa Madre che fu riaperta al culto il 31 maggio 1996, in seguito fece collocare i restaurati quadri di Fra’ Felice da Sambuca, si impegnò del restauro degli antichi documenti che si erano potuti salvare dall’incendio e a dotare la chiesa di tutte le suppellettili mancanti. Ancora, continua il suo impegno – aggiungono i devoti – per il restauro del maestoso organo, per la Cappella del Crocefisso Nero e per adibire la Cappella del Maenza ad una grande sacrestia. È stato promotore instancabile di un generale risveglio della comunità della Chiesa Madre dopo lo sconforto subito da quell’incendio, ridando dignità e solennità alla maggiore chiesa di Licata, facendo ritrovare l’entusiasmo tra i suoi parrocchiani con la conferma e la nascita di molte attività pastorali che continuano a rendere viva ed operante la chiesa. Il 1° settembre 2011, dopo 18 anni a servizio della comunità di Licata, l’Arcivescovo Montenegro lo nomina parroco di Maria SS. del Rosario – Chiesa Madre di Palma e parrocco di S. Giuseppe Maria Tomasi sita nella parte Sud del territorio parrocchiale. Muore il 20 settembre del 2013, dopo una malattia, a Palma di Montechiaro”.
(Foto Eventi sacri, culture religiose e tradizioni popolari nel mondo FB)