Politica
“Negato il diritto allo studio ad un bimbo”, Carmelo Pace: “Intervengano le istituzioni”
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Scritto da
Redazione
“Nella società moderna appare alquanto paradossale che ad un bambino venga negato il diritto allo studio a causa di beghe familiari e che nessuna Istituzione, alla quale le parti si sono rivolte, riesca a risolvere la questione”.
Lo denuncia l’onorevole Carmelo Pace, capogruppo della DC all’Ars, che, dopo aver ricevuto una lettera da una mamma, ha deciso di sollevare il caso, scrivendo all’assessore regionale all’Istruzione, al sindaco del Comune in provincia di Agrigento, all’Ufficio scolastico regionale e al dirigente scolastico dell’Istituto.
“Ci troviamo davanti ad un caso surreale in cui un bambino è impossibilitato ad andare a scuola e a frequentare compagni e maestre a causa di controversie familiari – afferma Pace -. Il papà e la mamma del piccolo sono separati e il giudice ha assegnato l’affidamento congiunto. La donna con il bambino si trasferisce in Sicilia per motivi di lavoro e viene richiesta alla scuola frequentata dal bambino lo scorso anno il nulla osta per permettergli l’iscrizione nel nuovo istituto scolastico”.
“La scuola di provenienza nega però più volte il rilascio del documento per mancanza di assenso da parte del padre e così il bambino, ad oggi, è a casa. Mi appello – conclude Pace – alle istituzioni affinchè qualcuno prenda, nel più breve tempo possibile, la responsabilità e metta un punto alla questione, per garantire al piccolo un imprescindibile diritto, quale quello di avere una regolare frequenza scolastica. Non possiamo permettere che controversie familiari neghino un diritto del genere”.
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