Cronaca
“Minacce di morte all’ex moglie” e “evasione dai domiciliari”. A Licata la polizia arresta due persone
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Scritto da
Redazione
Gli agenti del commissariato di polizia di Licata, diretti dal vice questore Cesare Castelli, ieri sera hanno eseguito due arresti.
I dettagli sono stati resi noti oggi dalla Questura di Agrigento.
“Nella serata del 10 febbraio – si legge nel comunicato stampa della Questura – personale del Commissariato polizia di Licata, in esecuzione dell’ordinanza di aggravamento della misura cautelare tempestivamente emessa dal Gip del Tribunale di Agrigento, procedeva all’arresto di un cinquantenne del luogo. Invero all’odierno arrestato già sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari a seguito di un tentato efferato delitto, è stata contestata la violazione delle prescrizioni imposte sul divieto di allontanamento dall’abitazione e per aver profferito allarmanti minacce di morte nei confronti dell’ex coniuge. Pertanto, l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale di Agrigento, per ivi rimanere in regime carcerario a disposizione dell’autorità giudiziaria procedente”.
Ed ecco l’altra notizia diffusa dalla Questura.
“In data 10 febbraio 2022, in Licata, personale del locale Commissariato di polizia – si legge nel comunicato stampa – nel corso dei controlli ai soggetti sottoposti alle misure alternative alla detenzione carceraria, si recava presso l’abitazione di un settantenne licatese in atto ristretto in regime di detenzione domiciliare a seguito di condanna alla pena di oltre un anno di reclusione per i reati di furto aggravato ed altro. Invero, gli operatori di Polizia non riscontravano la sua presenza e l’uomo veniva rintracciato poco dopo e tratto in arresto, essendo incorso nel reato di evasione per la violazione del provvedimento giudiziario della detenzione domiciliare. Peraltro l’arrestato, nella giornata precedente, era stato scarcerato da un istituto penitenziario per concessione dell’espiazione presso il domicilio della pena detentiva, con il braccialetto elettronico che doveva essere ancora istallato. Su disposizione del pubblico ministero l’uomo veniva ricondotto presso la propria abitazione per ivi rimanere ristretto in regime degli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
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