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Marineria licatese a rischio per il regolamento Ue, a Palermo si valuta l’ipotesi di una moratoria
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Scritto da
Angelo Augusto
Si è concluso nel pomeriggio, a Palazzo dei Normanni a Palermo, il vertice per affrontare la questione sollevata oggi dalle marinerie di Licata, Sciacca, Porto Empedocle e Menfi, relativa al nuovo regolamento dell’Unione Europea che, di fatto, limita notevolmente il bacino di pesca.
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Il vertice fa seguito ad un incontro che si è tenuto oggi al municipio di Licata, quando tutti i rappresentanti delle 50 imbarcazioni della flotta licatese hanno chiesto aiuto all’amministrazione comunale per ottenere delle deroghe al regolamento. I pescatori, senza giri di parole, hanno detto che se il regolamento viene applicato, loro sono costretti a restituire le licenze.
All’incontro di Palermo, presieduto da Bandiera, assessore regionale alla Pesca, hanno partecipato il capogruppo di Autonomisti e Popolari all’Ars Carmelo Pullara, per il Comune l’assessore Giuseppe Ripellino e l’esperto del sindaco Tony Licata, ed una delegazione di pescatori. Presenti, ovviamente, tutte le altre marinerie del sud Sicilia interessate.
Nel corso dell’incontro è stata avanzata l’ipotesi di una moratoria del regolamento, nell’attesa di una ridiscussione di quanto stabilito dall’Unione Europea. Ma anche di forme di compensazioni per i rappresentanti delle marinerie. I tecnici dell’assessorato si sono impegnati a redigere un documento che affronti la questione.
Il regolamento in questione è il 982 del 2019, dell’Unione Europea, che ha modificato quello precedente del 2011. E’ stato aggiunto l’articolo 9 Bis (Zone di restrizione della pesca nel Canale di Sicilia), che proibisce l’attività di pesca, con reti a strascico, nelle zone denominate “Est del Banco Avventura”, “Ovest del Bacino di Gela”, “Est del Banco di Malta”. La zona “Ovest del Bacino di Gela” è quella che interessa la marineria licatese.