Mancano i medici, l’accorpamento tra Medicina e Cardiologia diventa “definitivo”: sanitari esausti

La scorsa estate l’Asp di Agrigento aveva deciso l’accorpamento di Medicina Generale e Cardiologia del San Giacomo d’Altopasso. Quello che doveva essere un provvedimento relativo solo all’estate, è invece durato nel tempo, tanto è vero che i due reparti continuano ad essere accorpati.

Ma non è una misura indolore, soprattutto per i quattro medici ed il primario di Medicina Generale, costretti a coprire ogni mese, al posto dei cardiologi che come è noto sono pochissimi e quindi impossibilitati, circa la metà dei turni mensili di pomeriggio e di notte, almeno 5 o 6 turni. Può capitare, dunque, che i sanitari sostengano turni continuativi di 18 ore.

La carenza numerica di cardiologi nel reparto del San Giacomo d’Altopasso è nota da tempo, tanto è vero che i sanitari di Medicina Generale spesso sono costretti a garantire loro i turni, soprattutto pomeridiani e notturni. E, anche se molto preparati, non si tratta di cardiologi. Ovviamente senza tralasciare i turni nel proprio reparto e la reperibilità per la Medicina Fisica e Riabilitativa. Inoltre anche diversi turni, al mese, del Pronto Soccorso vengono coperti, in prestazione aggiuntiva, da due medici di Medicina Generale.

Di contro c’è da dire che al Barone Lombardo di Canicattì sono in servizio ben 6 cardiologi ed il cardiologo argentino assunto di recente dall’Asp è stato posto in servizio proprio a Canicattì, invece che a Licata dove la carenza è gravissima.

L’unica buona notizia, in questa drammatica situazione, è che arriverà un altro cardiologo argentino, che è stato destinato a Licata, ma si insedierà solo dopo il 15 dicembre.

Lo abbiamo scritto a ripetizione e lo ribadiamo: bisogna correre ai ripari, e farlo in fretta, per salvare il San Giacomo d’Altopasso.