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L’incendio di rifiuti a Bugiades, il PD: “Serve la bonifica immediata”
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Redazione
L’incendio che lo scorso 20 gennaio interessò l’impianto di stoccaggio di rifiuti di contrada Bugiades, a Licata, torna in primo piano.
Il PD, con il segretario cittadino Vincenzo Sica, chiede “di compiere gli atti necessari al fine di provvedere alla immediata caratterizzazione e messa in sicurezza operativa, all’acquisizione del sito da destinare, dopo la bonifica, a fini sociali, di richiedere alla Regione, sempre ai sensi del richiamato art. 250 del D.lgs. n. 152/06, le somme necessarie per la bonifica del sito in questione”.
“In data 20/01/2024, a seguito dell’incendio scoppiato nel centro di stoccaggio di rifiuti della Omnia S.r.l., sito in Piano Bugiades a Licata, è stato accertato – scrive il PD – lo sviluppo di sostanze pericolose e la modifica della composizione dei rifiuti stoccati. In data 10 Febbraio 2024 si è svolto, in seduta aperta, il Consiglio Comunale di Licata, con all’ordine del giorno la discussione sui rischi generati, a seguito dell’incendio, per la salute dei cittadini, per l’ambiente e per le possibili ricadute economiche sul territorio. Nel corso del dibattito, alla presenza di diversi politici ed autorità, è emersa la necessità di acquisire ulteriori dati, relativi al momento dell’incendio, circa una serie di inquinanti e matrici, al fine di avere contezza del quadro complessivo dell’impatto sulla popolazione”.
“Non vi può essere dubbio alcuno – aggiunge il PD col segretario Vincenzo Sica – sulla necessità di provvedere alla bonifica del sito oggetto di tale evento, mentre la mancanza di interventi di messa in sicurezza origina un rischio sanitario per la popolazione di Licata. In considerazione che: il D.lgs. 152/06, nella sua parte quarta, prevede che nel caso in cui ci siano siti nei quali venga accertato che i livelli di contaminazione sono superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione, ne deve essere data comunicazione alla Regione, alla Provincia ed al Comune competenti. Prevede, altresì, che la Provincia provveda ad identificare il responsabile dell’evento di superamento e, sentito il comune, emetta un’ordinanza motivata con cui intima al responsabile della potenziale contaminazione di provvedere, notificandola anche al proprietario. Qualora il responsabile non provveda e non provveda neanche il proprietario del sito, né altro soggetto interessato, gli interventi che risultassero necessari devono essere adottati dall’amministrazione competente, in conformità a quanto disposto dall’articolo 250 del richiamato d.lgs. 152/06”.
“Volendo ritenere – conclude Sica – che i passaggi sopra elencati siano già stati compiuti. Ritenuto che sia stato richiesto, ai sensi dell’art. 247 del D.lgs. 152/06, all’Autorità giudiziaria di autorizzare l’accesso al sito per l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale delle aree, anche al fine di impedire l’ulteriore propagazione degli inquinanti ed il conseguente peggioramento della situazione ambientale. Ulteriormente considerato che il Comune può intervenire in danno dei soggetti responsabili e di inadempienti, chiede nell’interesse dei cittadini di Licata, di compiere gli atti necessari al fine di provvedere alla immediata caratterizzazione e messa in sicurezza operativa, all’acquisizione del sito da destinare, dopo la bonifica, a fini sociali, di richiedere alla Regione, sempre ai sensi del richiamato art. 250 del D.lgs. n. 152/06, le somme necessarie per la bonifica del sito in questione”.
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