“Ci è stato dato modo, finalmente, di leggere il bilancio di previsione per l’anno 2016 che l’amministrazione ha presentato alla presidenza del consiglio e facciamo notare che siamo già nella seconda decade di gennaio 2017. Già per questa sola ragione, in virtù della quale mi viene sottratta la prerogativa di consigliere comunale che deve poter operare “indirizzo e controllo” sull’operato dell’amministrazione, dichiaro la mia indisponibilità ad esaminarlo perché mi sento offeso”.
A scriverlo, in una lunga nota diffusa stamani, è Calogero Scrimali, presidente della Commissione consiliare bilancio. “Come si può esitare favorevolmente – rincara la dose Scrimali – un bilancio preventivo, (nei fatti già consuntivo), se dalle verifiche di cassa, operate dal sottoscritto, mese dopo mese, non è cambiato nulla e si è sempre andati avanti con il totale utilizzo della intera anticipazione di cassa, (quasi 9 milioni di euro), senza che l’amministrazione abbia messo in campo azioni volte ad invertire la rotta, che è la stessa che ci ha portato allo sforamento del patto di stabilità? Se questi sono i numeri, quali altri numeri sono stati comunicati al Ministero sulle cifre per il pareggio di Bilancio al terzo trimestre 2016, come la legge impone? L’ amministrazione sta monitorando, è la risposta. Inoltre, ricompaiono i sei milioni di vendite di cespiti comunali, quando già da due anni non si è venduto nemmeno uno spillo”.
“Ed ancora, se non si hanno le risorse per la gestione corrente, come intendete invertire la rotta – aggiunge Calogero Scrimali – e rientrare dalle passività? Ed ancora, dai vostri numeri presentati, vi rendete conto che avete quadrato il bilancio con l’avanzo di amministrazione? In ultimo, nel 2017 scade il servizio di riscossione, ma nelle carte del bilancio non trapela nulla sulle vostre intenzioni”.