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Michele Bottaro

#licatesiacasa…nelmondo

#licatesi a casa…nel mondo. Michele lavora per una multinazionale a Parma: “Lockdown”

Nuovo appuntamento con #licatesi a casa…nel mondo, la rubrica che ci consente di dare voce ai licatesi che vivono e lavorano lontano dalla loro città. Vi abbiamo chiesto come state vivendo al tempo del Coronavirus e ci avete risposto in tanti. Continuate ad inviarci le vostre storie.

Stasera pubblichiamo la testimonianza di Michele Bottaro. Ce l’ha inviata la settimana scorsa, perciò contiene il riferimento ai riti della Settimana Santa a Licata.

Eccola:

“Sono Michele Bottaro e sono nato a Licata 31 anni fa. Da 4 anni e mezzo, vivo a Parma dove lavoro nell’ufficio acquisti di una multinazionale che opera nel settore del food packaging. Oggi sarei dovuto partire per Licata, e prepararmi per la Settimana Santa in vista della commemorazione dei riti del Venerdì Santo insieme agli altri Confratelli della Venerabile Confraternita della Misericordia di San Girolamo. E invece, domani, inizierà una nuova (l’ennesima) giornata lavorativa in condizioni di smart working. Una condizione alla quale mi sono ormai abituato e dalla quale vorrei liberarmi al più presto. Perché, se è vero che puoi alzarti ed, in pochi minuti, essere pronto per iniziare la giornata lavorativa, è altrettanto vero che devi prepararti il pranzo non avendo la possibilità di andare al ristorante aziendale. Non essendo uno chef, la varietà si limita ad alcuni semplici piatti. La provincia di Parma, subito dopo quelle lombarde, risulta essere tra le più colpite in Emilia Romagna. Per dare un’idea, in una sola giornata di qualche settimana fa, su 65 vittime da Covid-19 in tutta l’Emilia Romagna, 34 sono state registrate nella sola provincia di Parma. Le settimane trascorrono velocemente, complice il tanto lavoro svolto stando seduto sul divano, con il pc sulle gambe, anche in questo periodo di emergenza. Il fine settimana, vivendo solo, è quello più “complicato”. Così, per “ammazzare” il tempo durante il weekend, oltre a parlare con amici, guardare la TV, accendo il computer e lavoro. Dal 7 marzo, giorno in cui il nord Italia è stato decretato zona rossa, i miei spostamenti sono stati casa – supermercato, supermercato – casa. Ho preferito e deciso sin da subito di rimanere a Parma per non correre il rischio, pur godendo di ottima salute, di essere un “portatore”, nel sud Italia, del virus. Mi auguro che la Pasquetta non faccia venire voglia ai licatesi di “arrustiri a sosizza” tutti insieme nelle case al mare e invito tutti al rispetto delle regole e restrizioni, imposte dal Governo, che rappresentano l’unica speranza di tornare, quanto prima, alla “quasi” normalità”.

(Foto Michele Bottaro) 

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