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La Consulta di Aica scrive ai consigli comunali: “Serve il contributo di tutti”

La consulta di Aica ha inviato una lettera aperta ai presidenti dei consigli comunali ed ai consiglieri per evidenziare “l’attuale condizione del Servizio Idrico Integrato, alla quale è necessario rivolgere il giusto riguardo viste le note difficoltà di gestione”.

“La conquista della gestione pubblica del servizio idrico – si legge nella lettera – è difatti avvenuta dopo acceso e articolato dibattito pubblico, svoltosi proprio in seno ai Consigli Comunali aperti di molti Comuni dell’ambito, con la partecipazione e su impulso di comitati, cittadini e associazioni, oggi membri della Consulta di AICA. Lo stesso statuto di AICA, all’art.47, assegna un ruolo centrale ai Consigli Comunali, giacchè essi determinano “…la piano-programmazione ed esprimono gli indirizzi cui l’Azienda si attiene nella gestione aziendale, con particolare riferimento alla vocazione pubblica dell’acqua e della natura dell’acqua bene comune”. Oltre alla determinazione degli indirizzi di gestione, i Consigli Comunali, come stabilito dall’art.48 dello statuto, sovrintendono“…al perseguimento della vocazione pubblica dell’azienda, conformemente alla natura dell’acqua bene comune, in attuazione dei principi di trasparenza, informazione e partecipazione democratica”.

“Al comma 2 dello stesso articolo si prevede – aggiunge la Consulta – che: “Con cadenza semestrale, l’Azienda sottopone ai Comuni una relazione sul livello dei servizi erogati e sulla gestione complessiva dell’Azienda.” Non ci risulta che, da parte di AICA, ci sia stato il coinvolgimento dei Consigli Comunali, chiamati in causa non per determinare i programmi dello stesso gestore, ma solo per ratificare decisioni assunte da altri, in altre sedi. La conquista di una gestione pubblica e partecipata avvenuta con la costituzione di AICA non può però considerarsi sufficiente se non dando il necessario impulso all’attuazione di una gestione davvero efficace, efficiente, economica e improntata alla trasparenza e alla partecipazione di tutti i cittadini utenti, veri “titolari” del Servizio Idrico Integrato”.

“È proprio – si legge ancora nella lettera aperta – nell’ottica del fondamentale coinvolgimento della cittadinanza che la Consulta invita le S.V. a concretizzare il confronto tra organi statutari e cittadini nelle forme ritenute più consone. La Consulta, da parte sua esercita le proprie funzioni per il miglioramento del Servizio anche tenendo alta l’attenzione sulle condizioni del gestore, promuovendo la diffusione di informazioni fondamentali nei riguardi dell’opinione pubblica, soprattutto in relazione alle note criticità che sta attraversando, criticità che rendono necessario un maggiore sforzo, prima di tutto conoscitivo, sulle reali cause di tale condizione, attraverso un adeguato coinvolgimento di tutti gli attori della vicenda idrica, cittadini compresi. I Consigli Comunali sono a buon titolo il luogo della partecipazione e del confronto e godono delle prerogative statutarie prima richiamate, necessarie all’attuazione di una gestione più trasparente e partecipata, la quale non può essere demandata alle sole richieste della Consulta, ma deve essere necessariamente frutto di una spinta collettiva condivisa. È da ritenersi fondamentale la collaborazione di tutti per il mantenimento della gestione pubblica del Servizio Idrico e non solamente dei Sindaci di questo Ambito. La strada da percorrere per ottenere una gestione realmente virtuosa è ancora lunga ed è nell’esclusivo interesse degli utenti e a salvaguardia dell’acqua pubblica che la Consulta mette a disposizione le competenze, le professionalità e il tempo di cui dispone (oltre che la propria passione) nella promozione di incontri tematici, anche attraverso appositi Consigli Comunali aperti, per affrontare le gravose questioni afferenti al Servizio Idrico Integrato del nostro ambito”.

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