Politica
La consigliera Ortega ha appena partorito: “Quanta dedizione del personale, ma mancano culle e lenzuola”
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Scritto da
Redazione
“A distanza di più di una settimana dal mio parto mi sento di dar voce all’esperienza di tantissime mamme che si trovano a vivere una delle esperienze più belle della propria vita nel nostro nosocomio. Inizio sicuramente ringraziando di cuore tutto il personale sanitario del punto nascite di Licata, ho trovato grande professionalità e soprattutto profonda umanità e sensibilità”.
E’ così che comincia una nota che la consigliera comunale Jenna Ortega, neo mamma (tanti auguri) ha diffuso per ringraziare chi l’ha assistita in occasione del parto, ma anche per segnalare delle situazioni del San Giacomo d’Altopasso che non le sono piaciute.
“In modo particolare ringrazio la dottoressa La Giglia – scrive Ortega – che non solo mi ha seguita per tutta la gravidanza ma ha fatto nascere la mia bambina e si è presa cura di me con grande attenzione, la sua professionalità è di certo un valore aggiunto e prezioso per il reparto. Ringrazio inoltre il dottor Greco Polito che ha anche lui contribuito alla nascita della mia bambina, ho avuto il piacere di constatare personalmente la dedizione di questo medico al reparto. Inoltre mi sento di fare i complimenti al dottor Li Calsi che con i pochissimi (oserei dire quasi nulli) mezzi, manda avanti egregiamente un reparto che davano per spacciato. Un grazie va anche a tutto il personale sanitario della sala operatoria, non immaginavo di potermi sentire così al sicuro in un posto che desta sempre un bel po’ di paure e infine un grazie al reparto di pediatria che si occupa dei nascituri con grande professionalità e attenzione”.
“Come ogni bilancio che si rispetti adesso però ho il dovere – scrive ancora Jenna Ortega – di denunciare una situazione che nel ventunesimo secolo sembra assurda in un ospedale di un paese civile come il nostro. Partiamo dal fatto che non c’erano posti disponibili, ricordo a me stessa che si parlava di chiusura nemmeno 2 mesi fa, ma da quel che ho notato, il reparto avrebbe bisogno di un ampliamento. Inoltre sento il dovere di segnalare che l’ospedale era senza acqua calda, la mia bambina quando è nata è stata lavata con la fisiologica perchè impossibile lavare una nascitura con l’acqua fredda, 3 giorni sono stati necessari per sistemare il problema. Continuando, un’altra indecenza che ho avuto il “piacere” di riscontrare riguarda le culle. Le culle che l’azienda ospedaliera provinciale ha deciso di mettere a disposizione del nostro nosocomio non erano minimamente sufficienti per il numero dei nuovi nati, per far fronte a questa mancanza il reparto di pediatria si vede costretto a riesumare culle che, con tutta probabilità, sono state utilizzate dai miei genitori quando nacqui io nel 1991”.
“Non finisce qua, anche lenzuola e cuscini sembrano essere un bene introvabile, chi di noi è fortunata a trovare un lenzuolo pulito al nostro ricovero non è detto che possa averne uno di ricambio durante l’intera degenza, nel caso si sporcasse. Io infatti sono stata – aggiunge la consigliera comunale – una notte con il lenzuolo sporco perché non erano disponibili lenzuola pulite. Ora una domanda mi viene spontanea, ma l’asp di Agrigento, i dirigenti dell’azienda, dove sono? Sanno in che condizioni lasciano nascere il futuro di questa terra? Il peso di questa mala gestione ricade sulle spalle del personale che con sacrificio e dedizione permette a noi concittadini di usufruire di un servizio primario. La politica ha l’obbligo di seguire ciò che succede all’interno della struttura, di pretendere che il personale sia incrementato, di verificare che tutto sia a norma e che quando un paziente entra in struttura abbia tutta l’assistenza che un paese civile ha il dovere di prestare”.
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