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Una stanza del San Giacomo d'Altopasso

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Il sindacato Cimo: “Nel reparto di Ostetricia dell’ospedale sono rimasti solo 3 medici”

“Attualmente l’organico della divisione dell’Ostetricia di Licata è di 4 unità (ridotta a tre con decorrenza 01/06/2021) contro gli 8 previsti dalla dotazione organica, più una specializzanda che fa solo i turni in tutoraggio, già vincitrice di concorso presso l’Asp di Palermo e presto dimissionaria”.

Lo denuncia Rosetta Vaccaro, segretario aziendale del sindacato Cimo.

“In soccorso della divisione, quando sono disponibili, coprono un turno settimanale la Dott.ssa Guirreri A. e la Dott.ssa La Giglia rispettivamente di Sciacca e Agrigento. Una delle 4 unità, Dr. Lupo G., verrà presto riassegnato – aggiunge Vaccaro – presso l’ospedale di Canicattì già ad organico completo. E’ palese che, in 3 unità non si possano ricoprire i turni h24 e le reperibilità senza creare incompatibilità ed infrangere le norme di legge ( legge 161/2014 Europea, sul giusto riposo dopo il turno di lavoro) e il contratto di lavoro. Tutto ciò crea non poche criticità che porta ad uno stato di pericolo nelle risposte e nei confronti dell’utenza, per eccesso di stanchezza degli operatori medici”.

Secondo Rosetta Vaccaro “per ricoprire i turni, gli ambulatori, le prestazioni in sala parto e sala operatoria e rispettare i LEA, si ricorre ad un eccessivo carico settimanale di ore di lavoro, che superano i limiti della ragionevolezza e della tollerabilità psicofisica da parte del personale medico. A ciò si aggiunga, l’impossibilità di fruizione delle ferie e dei riposi nella misura dovuta; già da anni le prestazioni di servizio notturno superano la quantità prevista dal contratto di lavoro, considerato che, il personale medico si ritrova a ricoprire anche 4-5 notti di guardia in 10 giorni; e di conseguenza il mancato rispetto dei periodi di riposo tra un turno ed uno successivo. Non si comprende come ad oggi gli organi competenti abbiano potuto mantenere una costante inerzia relativamente alle doglianze sollevate, con ciò determinando una situazione che nel tempo potrebbe diventare esplosiva”.

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