Storie
“Il partigiano bambino”, emozioni forti al liceo “Linares” per il libro di Raimondo Moncada
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Scritto da
Angelo Augusto
E’ stata emozionante, per tutti i presenti, la presentazione de “Il partigiano bambino”, a cura dell’autore Raimondo Moncada, al liceo “Linares” di Licata. Moncada, nel libro, racconta l’esperienza del padre, Gildo, partigiano a 16 anni. E la preside dell’istituto, Rosetta Greco, nel discorso introduttivo ha voluto ringraziarlo.
“Ieri sera, su Facebook, Raimondo – scrive Rosetta Greco – riferendosi a questo incontro ha scritto: non sanno che io vado per imparare. E invece lo sappiamo…oggi tutti insieme vogliamo pensare a come doveva essere Gildo. A cosa ha significato per un ragazzino fare quella scelta. Quali sentimenti lo spingevano ad andare avanti contro un nemico potente ed a rischio delle torture e della morte. Tutti insieme vogliamo capire: c’è qualcosa di più nobile del sacrificio delle partigiane e dei partigiani? Abbiamo tanto ancora da imparare caro Raimondo, perché la Resistenza non è terminata ma continua ad essere una bellissima lezione di libertà. Impareremo che la Resistenza fu soprattutto rivolta morale, fu l’atto morale più alto degli italiani, che si ribellarono alle barbarie nazifasciste e scelsero liberamente la lotta partigiana. Impareremo che il 25 aprile non è altro che il coraggio di pagare il prezzo delle proprie idee”.
“Un ringraziamento rivolgo – ha concluso la preside – alla professoressa Giusy Di Franco, referente del progetto Lettura, che ha profuso impegno e passione per organizzare questa iniziativa; non dimentico un plauso alle docenti del gruppo di lavoro Franca Bosa, Silvana Bracco, Daniela Pira, Maria Di Franco, Sara Merro ed Angela Mancuso, sempre pronte a collaborare. Ed ancora ringrazio gli studenti delle cinque classi partecipanti 4^A e 4^C Scientifico, 5^A Scienze umane, 2^A e 4^B Classico”.
“Ho avuto testimonianza – è il commento di Raimondo Moncada – di una scuola viva, vera, stimolante, formativa, dove vivi, veri, stimolanti, formativi, creativi, appassionati, sono stati loro: gli studenti, i loro insegnanti, la dirigente e tutto l’apparato che ho visto impegnato per la riuscita dell’iniziativa: il direttore amministrativo e i collaboratori scolastici.
La mia infinita gratitudine a tutti, indistintamente, ai giovani studenti che mi hanno regalato la loro intelligenza, la loro curiosità, la loro cultura, il loro tempo, la loro arte, con domande, esibizioni, riflessioni, quadri, gesti, lacrime, con un libro che mi è stato restituito ridipinto con nuovi colori e sentimenti”.
(Foto Rosetta Greco)