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“Il mattone del mondo” è arrivato sulla tomba di Livatino. Accolto anche dal Cif di Licata
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Scritto da
Angelo Augusto
L’iniziativa si chiama “Il mattone del mondo” e ad aderirvi è stato anche il Centro italiano femminile di Licata.
Volentieri pubblichiamo il resoconto dell’iniziativa che ci è stato inviato da Anna La Greca del Cif di Licata.
“E’ arrivato, ieri pomeriggio, al km 10 della Statale Canicattì – Agrigento, dove fu ucciso il Giudice Rosario Livatino, “IL MATTONE DEL MONDO PER L’ITALIA”.
Questa significativa e lodevole iniziativa è stata promossa dalla Comunità di Villa S. Francesco sita a Facen di Pedavena (Belluno) in collaborazione con la Coop. “Arcobaleno” di Feltre e varie sedi regionali e provinciali del Centro Italiano Femminile (CIF), del Centro Sportivo Italiano, della Pastorale Giovanile Nazionale della CEI, dell’Associazione Italiana Arbitri e di diversi Comuni.
Fu chiesto ai Responsabili del bene comune di ogni Paese del mondo un pugno di terra come simbolo della loro vita, del loro sogno, quello reso vivo nella vita dei cittadini di ogni Paese.
Ci sono voluti 10 anni affinchè, il pugno di terra chiesto, diventasse “Il Mattone del Mondo”, dove le terre di tutti i 199 Paesi sono presenti, mescolate assieme, senza più possibilità di distinguerle e separarle.
Partito dal Museo dei Sogni in Feltre, il 22 agosto 2021, grazie a dei ciclisti amatoriali, il 1° “Mattone del Mondo”, ha attraversato tutta l’Italia per terminare il suo viaggio sulla tomba del Giudice Rosario Livatino, martire per la giustizia, come segno di riscatto e legalità.
Ieri pomeriggio, con la collaborazione del C.I.F. Provinciale di Agrigento e della locale Azione Cattolica, presso la chiesa di S. Domenico di Canicattì si è vissuto un momento di preghiera e testimonianza guidato da Don Giuseppe Livatino, che ha seguito, come postulatore, la fase diocesana del processo di beatificazione del Giudice Rosario Livatino. Subito dopo, tutti gli intervenuti, si sono recati al cimitero, presso la tomba del Giudice Livatino, dove, in presenza del Vicario Generale della Curia di Agrigento, Don Giuseppe Cumbo e dei rappresentanti del Tribunale e Procura di Agrigento, dopo un momento di riflessione e di preghiera, si è proceduto alla posa del mattoncino che non ha alcun valore economico ma di immenso significato sociale, umano e solidale”.
(Foto Anna La Greca)