Si intitola “Il confine di ciò che è giusto”, il nuovo romanzo di Giuseppe Iacolino, autore di Palma di Montechiaro, che non è alla sua prima produzione letteraria (nell’estate 2015 esce il mio primo romanzo “L’innaturale evoluzione delle cose” (Sensoinverso 2015) e a luglio 2017 il secondo romanzo “Tra di noi Central Park” (Giovane Holden Edizioni).
Dopo il diploma di geometra, Giuseppe Iacolino ha conseguito una Laurea in Beni Demoetnoantropologici a Palermo. Trasferitosi a Torino, nel 2009, ho ottenuto un Master Universitario in Bioetica ed etica applicata e sempre lì, ha terminato gli studi con la Magistrale in Antropologia culturale ed etnologia.
Poco dopo ho iniziato ad insegnare Storia e Lingua e letteratura Italiana come docente prima in Veneto e poi in Sicilia, dove tutt’ora vive.
Con un passato da musicista è l’ambizione della scrittura, ha sempre cercato il rapporto umano, attraverso il dialogo e la conoscenza. Spinto da questo ha cominciato a lavorare all’interno della scuola come docente di Storia e Letteratura Italiana e attualmente insegno in un istituto superiore della sua città.
A parte il blog, le poesie, i racconti pubblicati nel sito “giuseppeiacolino.com”, nell’estate 2015 esce il suo primo romanzo, “L’innaturale evoluzione delle cose” (Sensoinverso 2015) e a luglio 2017 il secondo romanzo “Tra di noi Central Park” (Giovane Holden Edizioni).
Ecco la trama del nuovo romanzo:
Il confine di ciò che è giusto è la discesa nelle tenebre della mente e della storia di Lucifer Graham.
Ambientato nella Louisville dagli anni ’80 ad oggi, mentre la sua infanzia si intreccia con il presente, questo thriller psicologico svela la genesi di un male profondo, radicato in relazioni familiari disturbanti e in una visione distorta della religione e della donna.
In ogni capitolo il lettore sarà costretto, cercando di comprendere le sue motivazioni, anche quando l’orrore si farà insostenibile ad entrare nel labirinto della sua psiche, dove ogni scelta è una perversione della realtà e ogni atto di violenza, una forma di giustizia che sfida il confine tra giusto e sbagliato.
L’autore, con una scrittura asciutta e viscerale, ci fa entrare nella sua mente, sfidandoci a capire, ad accettare, forse, anche l’innocenza perduta in un mondo dove la redenzione è un sogno irraggiungibile.
Un racconto inquietante, dove ogni pagina è un passo più vicino al buio che abita dentro di noi.
Ed ecco cosa, Giuseppe Iacolino, pensa della scrittura e del nuovo romanzo:
“La scrittura è vita e liberazione, dentro la quale risiede una realtà unica, che si può governare e godere, capace di portarci fuori dall’abisso.
Ho cercato, nei due romanzi di formazione contemporanea precedenti, di fondere elementi di suspense a riflessioni sulla natura umana, creando trame che restino impresse nella mente, esplorando le profondità più inconfessabili dell’animo umano, per costruire storie paradossali ma del tutto plausibili e vere, che costringano a riflettere sul lato più inquietante della realtà.
Questo libro esplora le radici complesse del comportamento umano, concentrandosi su un personaggio la cui violenza è profondamente legata a traumi familiari, credenze religiose e visioni distorte della figura femminile, che possono spingere un individuo verso il limite.
Volevo raccontare una storia avvincente e disturbante, radicata nella realtà, mostrando come il passato possa deformare il presente. Fu mia madre a consigliarmi Louisville, nel 2011, morì l’anno dopo e io ho dato vita a questo.
Con uno stile crudo e senza compromessi, questo thriller tratta di rapporti personali, inframezzati da una cruenta scia di sangue, che si collegano a temi biblici e morali, nonché a turbolente relazioni familiari e psicologiche.
Lo definirei la mia nemesi e al contempo la mia liberazione. Non sono mai stato più vicino ad essere Dio, come durante i suoi 13 anni di stesura”.
