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Il clero a chi ha appiccato il fuoco ai rifiuti: “Non assecondate Satana, convertitevi!”
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Scritto da
Redazione
La Comunità Ecclesiale di Licata, con un documento diffuso dal vicario foraneo don Tommaso Pace, interviene sull’incendio di rifiuti di Piana Bugiades e su tutte le conseguenze che questo episodio sta provocando.
Ecco la nota integrale:
“Carissimi fratelli e sorelle, credenti e non credenti, la Comunità ecclesiale che è in Licata, in tutte le sue componenti, intende dichiarare tutto il suo dispiacere per il ripetersi dell’ennesimo gesto che ferisce il nostro territorio. Non sta alla Chiesa appurare le cause scatenanti l’incendio che, dalla sera del 20 gennaio 2024, sta divampando presso l’“Omnia stoccaggio rifiuti” in c.da Bugiades. Per questo ci sono le autorità competenti che ringraziamo di cuore per il servizio che rendono alla Città. Sentiamo, inoltre, molta riconoscenza verso la Polizia di Stato, i Carabinieri, i Vigili del Fuoco, la Protezione civile, la Pro Civis e i volontari, ciascuno per le abilità e pertinenze proprie, che, come sempre, stanno onorando il popolo licatese con un lavoro preciso e di buona qualità. Da circa 24 ore stanno cercando di domare le fiamme e di far si che i danni siano il più possibile contenuti e, dove possibile, evitati. A loro la nostra stima e la nostra gratitudine. Sentiamo che è giunto il momento di ribadire, con rinnovata fiducia nello Spirito Santo e nell’apertura sincera dei cuori, un appello al pentimento e alla conversione. Mentre tutti i credenti chiediamo perdono al Signore per le ferite inferte al territorio licatese, desideriamo invitare fraternamente i responsabili del malessere oggettivo che si diffonde nella nostra Città a tornare ai piedi del Signore Crocifisso e Risorto, per prendere coscienza del male commesso, chiederne perdono e riparare. Nessuno ha il diritto di fare soffrire nessuno! È ingiusto che alcuni offendano il volto di una Città e di un popolo che hanno tutto il diritto a vivere nella pace e nella libertà. Con l’Apostolo Paolo diciamo: “Passa infatti la figura di questo mondo” (1Cor 7,31) e ci presenteremo davanti al tribunale di Dio “per ricevere ciascuno la ricompensa delle opere compiute […], sia in bene che in male” (2Cor 5,10). Cosa si conclude a causare sofferenza, desolazione e morte? Chi fa in questo modo asseconda gli interessi del “nemico della natura umana”, di Satana, omicida fin dal principio. A chi vive operando il male diciamo di ritornare al Signore, piegando davanti a Lui le ginocchia con umiltà e sincerità; a chi vive operando il bene diamo l’abbraccio di pace e di incoraggiamento, affinché le prove non spengano l’entusiasmo e il servizio al bene comune. In questa terza domenica del Tempo Ordinario facciamo nostre, prendendole sul serio, in tutta la loro portata, le richieste di Gesù Salvatore e Redentore delle genti: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc 1,15). Vogliamo convertirci, tutti, al Dio vivente e credere nel suo Vangelo, lasciandoci plasmare dallo Spirito Santo per conformarci a Cristo Gesù”.
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