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Angelo Rinascente

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Il canile di Licata resta chiuso, Rinascente: “Eppure le soluzioni sono a portata di mano”

E’ sempre in primo piano, perché mai risolta, la questione del canile municipale di Licata, chiuso ormai da settimane. Oggi Angelo Rinascente, responsabile dell’associazione “I Delfini” che gestisce la struttura di contrada Pezza, ha scritto al commissario straordinario del Comune ed al dirigente dell’Urbanistica, rilevando che oltre alla mancata corresponsione dei pagamenti ci sono una serie di problematiche, tutto sommato facili da risolvere, che consentirebbero di riaprire il canile.

Sono soprattutto cinque le questioni evidenziate da Rinascente: 1) “la condotta fognaria – scrive il responsabile de “I Delfini” – risulta inadeguata alle esigenze della struttura; 2) le quietanze di rimborso delle spese ritardano ad essere evase; 3) da oltre due anni è stato realizzato un comparto rifugio con gabbie e spazi adeguati che risulta non autorizzato; abbiamo acquistato un fucile lancia siringhe – aggiunge Rinascente sottolineando che Licata è uno dei pochi Comuni in Italia ad esserne dotato – necessario agli interventi ad alto rischio aggressione, ma ad oggi il fucile, nonostante i solleciti, risulta in possesso dell’armeria in quanto non è stata trovata una soluzione alla sua detenzione; 5) connessione Internet”.

A proposito della condotta fognaria, Rinascente rileva che “lo spurgo privato ha un vosto di 1.600 euro ad intervento e considerato che il canile abbisogna di 12 interventi l’anno, capite bene che le somme concesse dal Comune non permettono un utilizzo privato, ma basterebbe intervenire direttamente sulla condotta, e con una spesa inferiore”.

Rinascente propone, nella lunga lettera, anche tutta una serie di soluzioni per affrontare i risolvere il problema del randagismo, ma evidenzia che “proprio a proposito della riapertura del canile le soluzioni sono a portata di mano, non ci vuole molto”.

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