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Il 5 maggio si avvicina, Angelo Vincenti: “Si trovi una soluzione per portare Sant’Angelo in processione”

“Torno dopo più di un anno su un argomento delicato che riguarda il nostro Santo Protettore, e oggi di protezione ne abbiamo bisogno più di ieri, ci avviciniamo al 5 di maggio e il fermento comincia a farsi sentire, la gente chiede se ci sarà la processione e non conoscendo neppure le reali motivazioni che bloccano tutto l’iter, sentenzia spesso a vanvera”.

Lo scrive in una nota l’ex assessore comunale Angelo Vincenti.

“La verità è che comunque ci siamo abbondantemente scocciati – aggiunge Vincenti – di quest’assurda situazione e senza entrare, per adesso, nei particolari che hanno di fatto bloccato tutto entrando anche nelle stanze dei tribunali, è doveroso da parte di tutti fare un passo indietro. Stando così le cose si rischia di non vedere neppure quest’anno Sant’Angelo tra le strade della sua città e dopo tanta sofferenza non sarebbe giusto, un anno giubilare passato in sordina e purtroppo finito male a carte bollate per una cattiva gestione da parte di tutti, di un  problema che poteva benissimo essere risolto e dove invece di far prevalere il buon senso e l’amore comune per il Santo, è venuta fuori la parte peggiore di noi umani”.

“Il Santo – scrive ancora l’ex assessore – si trova custodito nella sua cappella chiuso all’interno di una teca di vetro che mai potrà essere inserita nell’urna argentea e questo chi di dovere già lo sapeva, e all’ora come e cosa si potrà portare in processione? Ho già suggerito a più persone che la soluzione ottimale sarebbe la sistemazione di alcune reliquie in una cassetta di legno, così come storicamente avveniva, e collocarle all’interno dell’urna. Qualcuno mi chiedeva come chiudere il coperchio e mantenere saldo e in sicurezza il tutto, considerata la mia conoscenza  di ciò che stiamo parlando, ho suggerito un bloccaggio a farfalla e chiuso come avveniva prima con la statuetta d’ argento. Per fare tutto questo e garantire un normale svolgimento della festa di Sant’Angelo, l’amministrazione di Licata e l’ordine Carmelitano dovrebbero firmare un armistizio, una sorta di concordato per ridare alla città e ai suoi fedeli, l’antica tradizione”.

“Certo – conclude Angelo Vincenti – vedere le bancarelle lungo i corsi senza la processione di Sant’Angelo, non solo non avrebbe senso, ma creerebbe questa volta, e ne sono sicuro, un malessere generale difficilmente controllabile”.

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