Seguici sui social
Antica immagine di Licata

Storie

I cognomi dei licatesi? In 400 anni non sono mai cambiati. Ecco i più comuni a metà del 1600

Sapete quanti erano i residenti a Licata intorno alla metà del ‘600? Quasi 7.000, tanti se si considera che ad Agrigento abitavano in 9.000.

[ngg src=”galleries” ids=”400″ display=”basic_thumbnail”]

A fare il calcolo, prendendo spunto dalle tasse che l’Universitas, l’odierno Comune, versava alle casse regie per numero di residenti, è stato il Fondo Librario Antico di Licata, diretto da Angelo Mazzerbo.

I residenti, nel 1638 (cui si riferisce la ricerca sul focatico, la tassa sul nucleo familiare) abitavano in quattro quartieri: il Quartiere del Ponte (l’odierna Marina); il Quartiere di Sant’Angelo; il Quartiere di Santa Maria ed il Borgo di San Paolo, fondato dai maltesi fuggiti dalla loro isola per scampare alle continue incursioni dei pirati.

La ricerca, appena pubblicata sulla pagina Facebook del Fondo Librario Antico, dà conto anche dei cognomi più diffusi a quel tempo. Molti sono ancora comuni adesso.

“La tassa di focatico: il fuoco era appunto costituito – scrive il Fondo -dall’unità familiare comprendente tutti coloro che vivevano in una stessa casa, dove almeno doveva esserci un focolare ed un letto. La famiglia era quindi l’unità di riscossione del focatico. L’elenco delle famiglie era tenuto aggiornato da appositi funzionari del regno i quali, in date prestabilite, andavano di paese in paese a censire tutti gli abitanti. I religiosi e alcune famiglie molto povere erano esenti dal pagamento del tributo”.

Ogni famiglia pagano grani 10 di tassa.

“Quali erano – aggiunge il Fondo Librario Antico – i principali quartieri della città nel 1638?

1) Quartiere del Ponte (Piano del Ponte): dalla Chiesa Madre all’attuale piazza Attilio Regolo comprendendo tutto il quartiere Marina.

2) Quartiere di S. Angelo: afferente alla chiesa di S.Angelo fino alla Porta Grande.

3) Quartiere di Santa Maria.

4) Borgo di San Paolo”.

Ed ecco, poi, i cognomi delle famiglie che pagavano le tasse. Leggeteli, sicuramente troverete anche il vostro, perché dopo quasi 400 anni è cambiato poco.

“Troverete – aggiunge il Fondo -:

Di Barthulo = Di Bartolo

Lanzirotta = Lanzerotti

Cuttaja = Cuttaia

Di Florio = Florio

Campiano = Cambiano

Lo Blundo = Biondi

Binnici = Bennici

Calleja = Callea

Rinduni = Rannone

Di Gueli = Gueli

Provinzano = Provenzano

Billia = Bellia

Bonfissuto = Bonvissuto

Baldacchino = Ballacchino

Tabbuni = Tabbone

Di Majo = Di Maggio o Di Maio

Firranti = Ferranti

Xiculuni = Scicolone

Buxemi = Buscemi

Migliarisi = Magliarisi

Zarba = Zarbo

Billanti = Bellanti

Di Labiso = Alabiso

Lo Judici = Lo Giudice

Xabarrasi = Sciabarrasi

Triona = Trigona

Pirituri = Peritore

Fazzuni = Falzone

Ginuisi = Genovese

Siruni = Sirone”.

“Alcuni cognomi del Quartiere di San Paolo (non a caso San Paolo è il patrono di Malta) hanno – si legge ancora nel post – origine maltese a seguito dell’accoglienza riservata ai profughi maltesi dai nostri concittadini nel corso dei secoli (almeno due migrazioni importanti). Le grotte che si trovavano e ancora si trovano inglobate nelle moderne abitazioni nell’odierno Quartiere San Paolo, che allora non era molto abitato, sono state le prime abitazioni concesse ai maltesi scampati agli attacchi musulmani che subì l’isola dei cavalieri”.

Ed ecco, secondo il Fondo Librario Antico, come veniva pagata la tassa sul focolare.

“Dai dati che ci fornisce il “rivelo” recuperato proviamo a calcolare approssimativamente – si legge nel post – il numero di abitanti di Licata nel 1638 e l’entità del pagamento versato con il suo corrispettivo in euro.

Attenzione a questa tabella di conversione: 1 onza siciliana si divideva in 30 tarì; 1 tarì in 20 grani. Abbiamo carta per carta e quartiere per quartiere il totale del tributo che la nostra Universitas (Comune) doveva versare alle casse regie. Il tributo era di grani 10 a componente del nucleo familiare.

Calcolo approssimativo:

– Quartiere del Ponte: Versate onze 26 e 17 tarì (circa) pari a 4782 euro. Abitanti: 1.594 anime.

– Quartiere di Sant’ Angelo: Versate onze 37, 17 tarì e 10 grani(circa) pari a 6.762 euro. Abitanti: 2254 anime.

– Quartiere di San Paolo: Versate onze 27, 20 tarì e 15 grani(circa) pari a 4.980 euro. Abitanti: 1.660 anime.

– Quartiere di Santa Maria: Versate onze 23, e 5 tarì(circa) pari a 4.170 euro. Abitanti: 1.390 anime.

Totale onze versate: 115 e 7 tarì (circa).

Corrispettivo in euro: 20.700 (circa)

Totale degli abitanti: (circa) 6898 anime.

(Agrigento ne contava circa 9.000)”.

(Foto Fondo Librario Antico FB)

Pubblicità

Di più in Storie