Cronaca
“Hanno causato una rissa in un bar”, la Questura vieta a 3 giovani licatesi di avvicinarsi al locale
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Scritto da
Redazione
Tre giovani di Licata, uno dei quali ancora minorenne, non potranno più avvicinarsi ad un bar del centro di Licata. Il questore di Agrigento, Rosa Maria Iraci, ha emesso nei loco confronti il cosiddetto “Dacur”, “il divieto di avvicinamento ad un esercizio pubblico ben individuato”.
“I divieti hanno colpito tre giovani, di cui un minorenne, resisi responsabili – scrive la Questura di Agrigento in un comunicato stampa – di una violenta rissa avvenuta la notte dello scorso 8 luglio, all’interno di un noto bar del comune di Licata, a seguito della quale gli stessi hanno riportato varie lesioni e sono stati denunciati allo stato libero per rissa aggravata dal personale del commissariato di polizia, subito intervenuto”.
“Con l’applicazione dei Dacur – aggiunge la Questura – ai tre ragazzi è stata inibita, per la durata di anni 2, la frequentazione del bar ove è avvenuta la rissa nonché dei luoghi ubicati nelle vicinanze di esso. In caso di violazione è prevista una multa da 8.000 a 20.000 euro e la reclusione da sei mesi a un anno. Il provvedimento interdittivo è detto anche D.A.Spo. “Willy” dal nome del povero Willy Monteiro Duarte che fu barbaramente ucciso per sedare una lite nei pressi di una discoteca ubicata a Colleferro, da cui scaturì l’importante intervento legislativo per porre un freno agli atti di violenza occorrenti presso i luoghi di aggregazione giovanile”.
“A tal riguardo, la Questura di Agrigento – si legge ancora nel documento – già da tempo sta ponendo particolare attenzione al fenomeno in questione applicando, per il tramite della sezione specializzata della Divisione Anticrimine, la misura di prevenzione prevista per la tipologia di violenza verificatasi, la cui sanzione è graduata in base ai precedenti che il destinatario annovera ed al ruolo assunto nella esecuzione dell’evento. La misura di prevenzione può consistere in un D.A.Spo., cioè il divieto di avvicinamento ai luoghi in cui avvengono le competizioni sportive di tipo agonistico su tutto il territorio nazionale, e nel D.A.C.Ur, appunto il divieto di avvicinamento nell’esercizio pubblico o nel luogo di trattenimento che ha visto la persona destinataria coinvolta nel fatto di violenza, o addirittura nei predetti luoghi di aggregazione di tutta la provincia qualora la persona, nell’occasione, è stata arrestata o annoveri una condanna, anche non definitiva”.
“Può altresì consistere, contestualmente, nella irrogazione di un Avviso Orale, misura di prevenzione prodromica – si conclude il comunicato stampa – all’irrogazione della ben più grave Sorveglianza Speciale di P.S. nel caso di recidiva, quando l’autore dell’atto violento è persona già pregiudicata per reati della stessa indole. Da inizio anno ad oggi sono stati comminati, tra D.A.Spo. e D.A.C.Ur., 18 divieti. L’attività di contrasto della Questura, per il tramite della irrogazione da parte del Questore delle misure di prevenzione più consuete, quali Fogli di Via Obbligatori, Avvisi Orali e Sorveglianze Speciali di P.S., con o senza obbligo di soggiorno, su proposta della Divisione Polizia Anticrimine, ha riguardato e riguarda ovviamente tutte le tipologie di reato, invero da inizio anno ad oggi sono stati irrogati ben 95 Avvisi Orali, 34 rimpatri con Foglio di via Obbligatorio e 13 Sorveglianze Speciali di P.S”.
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