Cronaca
“Ha minacciato di morte il genero impugnando un coltello”, denunciato un licatese di 60 anni
-
Scritto da
Angelo Augusto
Impugnando un coltello, avrebbe minacciato di morte il genero.
E’ l’accusa che gli agenti del commissariato di polizia di Licata, diretti dal vice questore Cesare Castelli, rivolgono ad un sessantenne di Licata.
“Lunedì – si legge nel comunicato stampa della Questura di Agrigento – nel corso di un’attività di polizia rivolta alla prevenzione e repressione dei reati, il personale della Sezione Volanti del commissariato si recava presso la residenza di una famiglia ove era stata segnalata una violenta lite. Invero gli agenti, giunti tempestivamente sul posto e rasserenati gli animi dei litiganti, apprendevano che poco prima del loro arrivo, per futili motivi economici, un sessantenne licatese aveva aggredito il proprio genero”.
“In particolare si acclarava – aggiunge la Questura – che, al culmine di una accesa discussione tra i due familiari, l’odierno indagato, afferrato un coltello da cucina minacciava il genero che, per timore di gravi ripercussioni, si allontanava rapidamente dall’abitazione, rifugiandosi unitamente ai componenti del nucleo familiare, all’interno della propria autovettura parcheggiata nella pubblica via. Il sessantenne, non desistendo dalla grave condotta delittuosa, raggiungeva il predetto veicolo e minacciando di morte il genero tentava di sfondare con pugni i vetri del veicolo. A questo punto la parte offesa chiamava l’ausilio della polizia e riusciva repentinamente ad allontanarsi dal luogo a bordo dell’auto, mettendosi al riparo dall’evidente pericolo per la propria incolumità. I poliziotti, intervenuti tempestivamente, riportavano la calma tra i litiganti procedendo a denunciare a piede libero all’autorità giudiziaria, l’autore dei delitti di porto illecito di coltello e minacce gravi”.