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Gravissima crisi di mercato per il Cantalupo, il PD: “Stato e Regione agiscano subito”

La zona di produzione del melone retato, Licata e Palma di Montechiaro,  che interessa circa 2000 ettari di terreno, sta vivendo, in questo momento, una drammatica crisi dei prezzi che sta mettendo in ginocchio migliaia di piccoli produttori senza una prospettiva immediata di risalita”.

A scriverlo è il coordinamento del Partito Democratico di Licata.

“L’andamento climatico sfavorevole nei mesi di febbraio e marzo, con gelate tardive, ha portato ad una allegagione – aggiunge il PD – in contemporanea di diversi appezzamenti che si sono ritrovati ad offrire il raccolto, a partire dalla prima decade di maggio e fino alla giornata odierna, con grandi quantitativi che gli usuali sbocchi commerciali (grossi magazzini di commercializzazione come  anche i mercati all’ingrosso di Vittoria e del nord Italia) non hanno potuto gestire. Tutto questo ha determinato il crollo dei prezzi fino a 30 centesimi o addirittura fino al rifiuto dell’acquisto, poiché sono crollati i consumi, a seguito di una situazione climatica sfavorevole di freddo e di pioggia nelle zone dei mercati consumatori. Si stimano quantitativi di 300.000 quintali, che nelle aspettative dovevano dare una produzione lorda vendibile con il prezzo medio di euro 1 al kg  di 30 milioni di euro, ed invece daranno sicuramente una produzione lorda vendibile di meno di 1/3”.

“I costi notevoli di produzione che con produzioni medie di circa 150 quintali ad ettaro incidono circa 70 centesimi al kg (affitti, materie prime, piantine, trattamenti, api  impollinatrici, costi energetici e di manodopera) porteranno ad un indebitamento notevole poiché il ricavato sarà molto inferiore alle spese sostenute. C’è,  con tempi molti ristretti, una gestione dell’offerta abbondante – scrive ancora il PD – di produzione che da una parte ha visto l’anello debole della catena (i produttori) senza nessun potere contrattuale nei confronti della GDO che come riportato da diverse testimonianze ha mantenuto i prezzi alti per i consumatori deprimendo nei fatti il consumo e di converso generando invenduto ed in conseguenza crollo dei prezzi. Ci si interroga alla luce di queste situazioni drammatiche quale dovrebbe essere il ruolo della politica in realtà che stanno vivendo un dramma che potrebbe causare il fallimento di centinaia di aziende agricole, con indebitamenti fuori controllo e crisi nel tessuto civile e sociale delle nostre popolazioni”.

“Si richiede un intervento immediato da parte del ministro ma anche dell’assessorato  regionale all’agricoltura nel giro di poche ore per convocare nello stesso tavolo – conclude il coordinamento cittadino dei Democratici – le organizzazioni dei produttori e le associazioni sindacali e professionali, le confederazioni cooperative ed i rappresentanti in Italia della grande distribuzione per concertare un prezzo minimo di acquisto ragionevole in questo prosieguo di campagna agraria del melone che garantisca la sopravvivenza delle aziende agricole. La dichiarazione dello stato di crisi del comparto e della zona di produzione dovrebbe essere accompagnata con un  forte intervento finanziario per ridare ossigeno e sostegno a chi sta perdendo la fiducia per restare a lavorare in questa nostra terra”.

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