Storie
Gli scavi di Finziade diventano una canzone, l’ha scritta Toscano Raffa: “Licata luogo del cuore”
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Scritto da
Angelo Augusto
Alessio Toscano Raffa è un archeologo cui Licata deve tantissimo. Per conto dell’Università di Messina, ed in collaborazione con la Soprintendenza ai beni culturali ed archeologici di Agrigento, per dieci anni ha coordinato le campagne di scavo sul monte Sant’Angelo, in quella che è considerata l’antica Finziade, riportando alla luce abitazioni di oltre 2.000 anni fa, e contribuendo a dare un’identità ad un sito eccezionale, dal punto di vista dei ritrovamenti, ma non ancora adeguatamente valorizzato.
Oggi Alessio Toscano Raffa ha fatto un altro omaggio a Licata. Ha pubblicato un post, sul suo profilo Facebook, in cui racconta gli anni di scavo e rivela l’emozione per un ritrovamento in particolare.
“In dieci anni di ricerche a Licata abbiamo scoperto e visto tantissime cose. Nei primi anni di scavi, nel 2005, dentro una delle case ellenistico -romane, all’interno di una nicchia, trovammo – si legge sul post di Toscaro Raffa – un altare con un apparato cultuale davvero eccezionale. Ai suoi piedi vi erano un unguentario, un gancio di bronzo, una grande conchiglia, una brocchetta murata e riempita di ceneri; di fronte, un’arula in pietra e un bruciaprofumi. Oggi è tutto al Museo di Licata e sui testi scientifici.
Ricordo ancora lo stupore, l’eccitazione, la commozione, complici il meraviglioso tramonto di cui stavamo godendo a fine giornata, il silenzio intorno a noi, il paesaggio che ci circondava e l’odore di terra fresca appena smossa dopo duemila anni”.
“Mi sembrava di vederli gli abitanti di quella casa, concentrati nelle loro attività quotidiane. Non è per niente facile spiegare – aggiunge l’archeologo – quanto ti segnino certi momenti durante uno scavo archeologico. Spesso, quando qualche amico mi chiede quale sia il mio ritrovamento preferito, il più importante, io non so mai cosa rispondere. Ogni rinvenimento ha un senso e un significato importante nel mestiere che facciamo ed ogni cosa, nello stesso tempo, può generare sensazioni diverse. C’è un archeologia scientifica, per la storia, e un’archeologia emozionale, per la tua personale di storia, la seconda te la porti dentro per sempre. E Licata è per me un luogo del cuore”.
Nel post, infine, Alessio Toscano Raffa ricorda che le emozioni di quella sera lo indussero a scrivere il testo di una canzone.
“Ricordo bene quella sera, rientrato a casa, ero un fiume in piena ed ebbi l’esigenza di scrivere qualcosa e poi ci ho fatto pure una canzone con la musica del mio fraterno amico Francesco. Ma questa è un’altra storia nelle storie”.
Ecco il testo della canzone scritta da Alessio Toscano Raffa:
“L’altare di rimembranze,
sigillato in una stanza,
richiama quei legami
di padri e discendenze.
Simboli indecifrabili,
codici indescrivibili,
fili di seta invisibili,
invisibili.
Li osservi pregare,
profondamente assorti,
bruciare oli e incensi
ad evocare i morti,
cercare protezione
e punti di riferimento,
Per affrontare il tempo,
per ammaestrare i venti”.