Politica
Emergenza rifiuti, il deputato Pullara scrive a Musumeci: “Entri in azione la Protezione Civile”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Il Comune di Licata versa in una situazione di pericolosa emergenza igienico sanitaria, causata della cessazione di un regolare servizio di raccolta dei rifiuti. Tale condizione, sotto gli occhi di tutti, comporta un grave rischio per la salute di tutti i cittadini licatesi, specialmente per i più piccoli, dati i cumuli di rifiuti ammassati a ridosso delle scuole”.
A scriverlo è il deputato licatese Carmelo Pullara che, per segnalare l’emergenza che si registra nella nostra città, ha presentato un’interrogazione parlamentare al presidente della Regione ed all’assessore regionale all’Energia e ai Servizi di Pubblica Utilità e all’Assessore regionale al Territorio ed Ambiente.
“Esiste – aggiunge Pullara – un contenzioso, non ancora risolto, avente ad oggetto i rispettivi rapporti di credito e debito, tra il Comune di Licata e la società in liquidazione Dedalo Ambiente spa AG3, alla quale, a loro volta, la Srr Ato 4 Agrigento Provincia Est scrl e la sua controllata Apea si affidano per gestire il servizio di raccolta rifiuti. Queste circostanze, nonché questa farraginosa e inutilmente complicata organizzazione di uomini, mezzi, strutture societarie e ripartizione delle responsabilità nell’ambito delicatissimo dei servizi ambientali, ha determinato una situazione di stallo nell’espletamento di un servizio pubblico essenziale, tale da mettere in pericolo la salute dei licatesi”.
“Ho chiesto – scrive ancora il deputato licatese – se il Governo della Regione, conosciuta questa situazione di allarmante urgenza, intenda intervenire, in via eccezionale, attraverso il servizio di Protezione Civile per rimuovere i cumuli di rifiuti che invadono la città di Licata per liberarla dal rischio del diffondersi di pericolose epidemie e infezioni.
Se non si reputi opportuno avviare un’ispezione presso la Srr Ato 4 Agrigento e la sua controllata Apea tesa a verificare l’eventuale inosservanza degli obblighi contrattuali vigenti e se non sia necessario avviare immediatamente le procedure per insediare un tavolo tecnico prefettizio che affronti in maniera certa l’accertamento di responsabilità circa l’emergenza ambientale e sanitaria”.