Attualità
Emergenza rifiuti, i 5 Stelle scrivono all’Ufficio Igiene: “Situazione grave, si diffidi il Comune”
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Scritto da
Angelo Augusto
“Non è il caso di diffidare immediatamente l’amministrazione comunale e la società preposta alla raccolta dei rifiuti, affinché si mettano in atto tutte quelle iniziative volte a scongiurare situazioni pregiudizievoli per la salute dei cittadini?”.
A chiederlo, indirizzano una nota all’Ufficio Igiene di Licata, sono stati nel pomeriggio i tre consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle, Melania D’Orsi, Jenna Ortega e Vincenzo Carità.
“Desta preoccupazione – scrivono i tre consiglieri comunali – la grave situazione che si registra in città a seguito della mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani. Tonnellate di rifiuti giacciono per più di 48 ore sotto il sole cocente di questi giorni di agosto. Considerando l’attuale alto consumo di cibi come frutta e pesce, si registra un aggravio nel rilascio di liquami e odori nauseabondi, oltre ad una evidente impraticabilità dei marciapiedi.
Inoltre, laddove viene effettuata la raccolta, non si provvede nemmeno a disinfettare o semplicemente pulire la strada ed i cassonetti dove i rifiuti giacevano”.
“In aggiunta, ad aggravare la situazione igienico sanitaria della città, le quantità di rifiuti, accumulate incessantemente per un lasso di tempo così lungo, fungono da polo attrattore per numerosi animali – aggiungono i Cinque Stelle – quali cani randagi e ratti, che rappresentano facili veicoli per malattie pericolose per la salute dei cittadini di Licata”.
Sulla scorta di queste considerazioni, i pentastellati chiedono all’Ufficio Igiene “se non sia il caso di diffidare immediatamente l’amministrazione comunale e la società preposta alla raccolta dei rifiuti, affinché si mettano in atto tutte quelle iniziative volte a scongiurare situazioni pregiudizievoli per la salute dei cittadini”.
Ma dal Movimento Cinque Stelle arriva anche un’altra richiesta al Comune: “l’esenzione della Tari per i giorni di disservizio per i licatesi”.
L’esenzione è stata chiesta “per i giorni in cui il servizio non è stato reso, come disciplinato dall’articolo 23 del regolamento Tari”.
(Foto d’archivio)